IN MY NAME. Above the show: l'evoluzione della cultura ribelle del Graffiti Writing
Francesco S. | On 14, Mag 2024
Una grande mostra-evento internazionale che traccia l’evoluzione dell’Urban Art con 17 dei suoi artisti più significativi.
di Francesco Spaghi
– Picture: Opere di Made514 e veduta della mostra. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo.
Una grande mostra-evento internazionale che celebra la storia e traccia l’evoluzione dell’Urban Art, una delle correnti più iperdinamiche dell’arte contemporanea. Dal 9 maggio al 30 giugno a Treviso e dal 19 luglio al 3 novembre 2024 a Monopoli (BA), arriva IN MY NAME. Above the show.
La mostra è organizzata da Unlike Unconventional Events con il patrocinio del Comune di Treviso e il Comune di Monopoli, e curata da Martina Cavallarin con Antonio Caruso, con la direzione artistica di MADE514 e il coordinamento culturale e scientifico di Christian Leo Comis.
L’obiettivo dell’esibizione è fare il punto sullo stato dell’Urban Art grazie alla presenza di artisti che sono i precursori di questa disciplina. IN MY NAME è originalità di intenti, impronta mai convenzionale e mai estetizzante, sempre fedele a sé stessa e costantemente aperta alla sperimentazione.
Zed1, Dado, Joys – IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Boost, Cento Canesio, Dado, Etnik, Giorgio Bartocci, Hemo, Joys, Macs, Made514, Peeta, Proembrion, Satone, Soda, V3rbo, Vesod, Won ABC, Zed1 sono i più autorevoli artisti di fama internazionale che hanno segnato lo sviluppo dell’Urban Art in Europa.
I discendenti di quella cultura ribelle del Graffiti Writing, emersa negli Stati Uniti mezzo secolo fa, improntata alla sperimentazione e alla rottura dei vecchi paradigmi. Con una carica energica sorprendente hanno invaso le superfici delle città di tutto il mondo dando vita a una vera e propria corrente artistica che oggi vive negli spazi aperti come nei musei e nelle gallerie.
17 artisti, 155 fra tele e disegni, 2 opere in Virtual Reality, 18 tra sculture e installazioni, 5 video installazioni e proiezioni, più di 4000 mq di spazi espositivi tra Treviso e Monopoli, 23 eventi collaterali, 5 performance live, 1 contest per video maker, 2 bookshop con innumerevoli stampe, multipli ed edizioni limitate, 1 catalogo e 159 giorni di esposizione: sono i numeri di IN MY NAME. Above the show.
Boost – Come Clean, 2024, tecnica mista su tela di- lino, 120 x 100. Photo credit: Elena Pescarolo
Opere di Macs e veduta della mostra. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Più di una mostra, è un vero happening che attraversa l’Italia in sei mesi, due città e due regioni, da nord a sud. Prima a Treviso, presso il complesso industriale rigenerato delle ex Ceramiche Pagnossin, poi a Monopoli, negli spazi dell’Ex Deposito militare Carburanti.
Le creazioni inedite dei rami germinali dell’Urban Art si esprimono mediante una grande varietà di opere: lavori inediti e site specific realizzati con tecniche poliedriche, dall’acrilico allo spray, dalla sabbia alle lastre metalliche e trasparenti, dai labirintici teli appesi alla virtual reality, fino a sculture e installazioni audio video di diverse dimensioni e supporti.
IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Opere di Giorgio Bartocci e veduta della mostra. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
IN MY NAME è una presa di posizione, un atto di presenza. Lo faccio nel mio nome, con il mio nome, io sono qui e dichiaro me stesso.
Gli spazi scenografici intrisi della memoria storica industriale del Novecento si fanno palcoscenico partecipato e condiviso sul quale le opere dialogano con un ricco calendario eventi: performance, azioni time specific, discipline urbane come parkour, bike e skate restituiscono senso e substrato a una vera e propria avanguardia in grado di riunire gioventù, periferie e minoranze e influenzare profondamente l’immaginario collettivo contaminandone tutti i campi, dalla moda alla musica, dal cinema alla fotografia, fino alla pubblicità.
Opere di Etnik e veduta della mostra. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Opere di Peeta e SatOne e veduta della mostra. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
In mostra i lavori sempre tesi al futuro e alla ricerca di nuovi stili, tra disegno e musica, di Boost; i dipinti variopinti con il cane dal lungo naso, marchio di fabbrica di Cento Canesio; le sculture che poggiano su sabbia di uno dei padri fondatori del writing emiliano DADO; le silhouette misteriose e fluide di Giorgio Bartocci.
E ancora i voluminosi agglomerati geometrici urbani di Etnik con i loro punti di vista multipli upside down che spiazzano lo spettatore; i “graffiti diversi” di Hemo fatti di tag, texture e pattern di lettere che si combinano a forme organiche dai colori fluo; i labirinti impossibili di Joys, dove nulla è lasciato al caso; i dipinti dissacranti di Macs, con i suoi charachters ironici e grotteschi; il flow dinamico delle lettere di Made514 dove il nome prende il volo per scomporsi in suggestioni orientali e psichedeliche.
E poi le sculture futuristiche di Peeta, conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di ridisegnare illusoriamente i volumi delle superfici per provocare un’interruzione temporanea della normalità che sfida la percezione.
V3rbo, IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Joys, 2024, teli in pvc, dimensioni ambientali. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
L’opera in virtual reality e le tele di Proembrion, artista polacco che con un rigoroso approccio matematico è in grado di creare irresistibili illusioni rispettando rigide regole geometriche; la scocca di una vecchia Volkswagen che assieme a una cascata di oggetti appesi compone l’installazione video del tedesco Satone, che utilizza i diorama per giocare dinamicamente con la percezione; le forme tridimensionali ispirate all’Arte Cinetica e all’Op Art anni ’60 di Soda, che presenta un lavoro in collaborazione con il celebre digital artist britannico Alex Rutterford.
E ancora, il trittico di V3RBO che ragiona sul lettering tra realtà virtuale, graffito e post graffito, e la parete di fondo monocromatica dipinta in tonalità di nero con rulli e spray; per finire, le tre installazioni di Vesod, che si concentra sulle trasparenze e unisce in una sola opera Arte Surrealista e Rinascimentale, realtà e finzione, passato e presente; del visionario artista tedesco WON ABC, abilissimo creatore di mondi pittoreschi, popolati da personaggi mostruosi che ricordano i dipinti di Goya; e di Zed1 che oltre a proporre un grande muro Second Skin con cui interagire, riunisce in un’installazione i suoi universi surreali abitati da burattini umanoidi.
Won Abc – IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Vesod, IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Zed1 – Scelte di vita, 2024, acrilico su legno, 126×93 cm.
Won Abc – Misterium Magnum, 2021 – 2024, Won Abc – Misterium Magnum, 2021-2024, spray paint on canvases and spray paint on wood, mirror prisms, led, 250x250x250 cm.
Proembrion – Nearest Neighbors, 2023, acrylic on linen, 120×120 cm, photo by: Dominik Kulaszewicz
Won Abc – Misterium Magnum, 2021-2024, spray paint on canvases and spray paint on wood, mirror prisms, led, 250x250x250 cm, particolare
Opera di Satone. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Opera di Peeta e veduta installazione, IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
Opere di Proembrion e veduta della mostra. IN MY NAME. Above the show, installation view, Open Dream Treviso. Photo credit: Elena Pescarolo
– Exhibition info: IN MY NAME. Above the show. Organizzazione Unlike Unconventional Events. A cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso. Direzione artistica Made514. Coordinamento culturale e scientifico Christian Leo Comis
– Dal 9 maggio al 30 giugno a Treviso – Open Dream Treviso, Via Noalese.
– Dal 19 luglio al 3 novembre a Monopoli (BA) – Ex Deposito Carburanti, Via Arenazza.
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