Arthur Duff, fuse*, Aldo Grazzi, Yojiro Imasaka, Silvia Infranco, Alessandra Maio, Opiemme, Quayola - "Human Gravity"

Redazione Art-Vibes | On 17, Gen 2025
Venezia, Marignana Arte: una collettiva per riflettere su temi come la desacralizzazione della natura, l’impatto dell’umanità sul pianeta e la violenza dei processi antropici.
di Redazione Art Vibes
Picture: “Human Gravity“, installation view, Galleria Marignana Arte, Venezia.
Dal 23 novembre 2024 al 1° marzo 2025, Marignana Arte ospita la mostra collettiva “Human Gravity“.
Il progetto è stato ideato da Opiemme, che presenta alcune delle sue ultime opere realizzate appositamente per questa mostra. Oltre ai contributi di Opiemme, sono esposte anche opere di Arthur Duff, fuse*, Aldo Grazzi, Yojiro Imasaka, Silvia Infranco, Alessandra Maio e Quayola.
In concomitanza con “Human Gravity”, lo spazio di Marignana Project ospita anche una mostra personale di Opiemme, intitolata “Ciò che resta, ciò che cambia“, laddove entrambe le esibizioni invitano gli spettatori a riflettere su temi come la desacralizzazione della natura, l’impatto dell’umanità sul pianeta e la violenza dei processi antropici.
Emerge altresì un’esplorazione del valore salvifico dell’espressione artistica come mezzo per indagare, riflettere e articolare la complessa relazione tra umanità e ambiente naturale, offrendo la possibilità di ispirare nuove riflessioni.
Come suggerisce il filosofo Marcel Gauchet, la modernità ha avuto inizio con “l’espulsione dell’invisibile dalla natura visibile”, che ha portato al lento e continuo processo di desacralizzazione della natura, dell’umanità, dell’etica e della moralità. (M. Gauchet, Un mondo disincantato, Dedalo 2008).

fuse*, Unseen Flora .#BH01, 2024, laser printing on fujicolor lustre matt paper, mounted on Dbond, black wooden american box frame, 80x80cm (edition 1 + 1AP)

fuse*, Unseen Flora (detail) .#BH01, 2024, laser printing on fujicolor lustre matt paper, mounted on Dbond, black wooden american box frame, 80x80cm (edition 1 + 1AP)
Questo mondo disincantato è realizzato dal progresso tecno-scientifico, che – seguendo le parole di Alexandre Koyré – ci ha spostato “dal mondo del pre-semplice all’universo della precisione”.
Avendo perso il suo incanto, avendo perso la sua sacralità, il mondo appare come una merce di cui disporre indiscriminatamente. In una visione puramente tecnico-scientifica, è solo questione di tempo: i misteri del cosmo sono alla portata dell’uomo e possono essere svelati dagli strumenti che creiamo.
Un giorno, anche le verità più profonde della natura, le origini dell’essere e lo scopo dell’esistenza saranno pienamente comprese e risolte in un sistema razionale di conoscenza.
Il nucleo concettuale comune alle mostre “Human Gravity” e “Ciò che resta, ciò che cambia” si fonda su queste premesse: può l’arte reincantare il mondo?

Opiemme, Unconscious segregation, 2024, spray, inks, acrylics on map 1995, 49×49,3 cm

Human Gravity, installation view, Galleria Marignana Arte, Venezia
Può la ricerca artistica ricollegare il visibile all’invisibile, la precisione allo stupore, la ragione al mistero, opponendosi e criticando una distorta visione antropocentrica dell’universo?
Le opere di queste mostre indagano i limiti e le criticità di una visione distruttiva del rapporto tra umanità e cosmo. Esse contrastano la “gravità” dell’impatto umano con la leggerezza della contemplazione estetica, che non cerca di “mercificare” la realtà, ma al contrario di suscitare un senso di meraviglia per l’insondabile mistero che la circonda.
La mostra è accompagnata da un testo di Claudio Cravero.

Yojiro Imasaka, VW-17_V5 (1), 2024, Type C-print _ Dry Plate Process, 51×61 cm

Silvia Infranco, Herbaria radix (Agostino, Enarrationes in Psalmos), 2024, oxides, pigments, wax, 89×93 cm
– Exhibition info: HUMAN GRAVITY – Arthur Duff, fuse*, Aldo Grazzi, Yojiro Imasaka, Silvia Infranco, Alessandra Maio, Opiemme, Quayola.
– When: fino al 1 marzo 2025
– Where: Marignana Arte, Dorsoduro 141, Rio Terà dei Catecumeni, Venice.
– website: marignanaarte.it
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