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Il gioco e l'arte: un connubio che ha radici lontane

Il gioco e l’arte: un connubio che ha radici lontane

| On 25, Feb 2023

Da Jacob van Oost a Caravaggio, da Eduard Munch a Cassius Marcellus Coolidge: il tema del gioco d’azzardo nei più celebri dipinti.

di Redazione Art Vibes


Picture: Jacob Van Oost – Card players, 1634, Oil on canvas, 58 x 97 cm. Private collection. image via: en.wikipedia.org


Il gioco è stato una componente fondamentale della vita umana fin dall’antichità, e l’arte è stata uno strumento per immortalare la sua pratica e rappresentarne la bellezza. In questo articolo esploreremo le raffigurazioni artistiche che hanno immortalato l’uomo mentre giocava, e vedremo come questo connubio tra gioco e arte abbia radici lontane.

 

“I giocatori di carte” di Jacob van Oost il Vecchio

Jacob van Oost il Vecchio dipinse “I giocatori di carte“, una scena in cui due persone giocano a carte, affiancate ognuno da un compagno, un consigliere, mentre un quinto individuo più in disparte osserva la scena. Il tutto è rischiarato da una luce che non vediamo, posta verosimilmente sul tavolo che dona al dipinto forme nette e ombre scure.

L’opera rappresenta bene quali sia lo sforzo dei giocatori di carte, si vedono infatti i partecipanti fermi, intenti ad osservare la propria mano, incerti su cosa giocare. Anche i personaggi attorno partecipano al gioco osservando e valutando la mossa da eseguire, emblematico è soprattutto l’uomo sulla sinistra che si porta la mano alla bocca mentre pensa.

Il gioco delle carte è sicuramente uno di quelli che più è sopravvissuto nel tempo e ancora oggi molti sono quelli che lo eseguono. Anche i nuovi casinò online italiani, a distanza di secoli, è possibile trovare giochi simili a quello che viene mostrato in questo quadro.

 

“I bari” di Caravaggio

I bari” è un dipinto di Michelangelo Merisi da Caravaggio, realizzato intorno al 1594. Quest’opera rappresenta uno dei primi capolavori del giovane artista italiano, ed è considerata una delle opere più significative della sua carriera.

 

Michelangelo Merisi - Caravaggio, 1594. Olio su tela, Kimbell Art Museum, Fort Worth
Michelangelo Merisi – Caravaggio, 1594. Olio su tela, Kimbell Art Museum, Fort Worth

I bari” è un dipinto che raffigura un gruppo di tre uomini che giocano a carte su un tavolo. Due di questi uomini sono barattieri, ovvero truffatori che utilizzano un complesso sistema di sotterfugi per vincere in modo truffaldino e vincere così facilmente la posta in palio. Il quarto personaggio, invece, è un ragazzo che guarda la scena con aria sospettosa.

La luce illumina i volti dei personaggi e crea un forte contrasto tra luci e ombre, che conferisce all’opera un forte senso di drammaticità. Questo tratto è distintivo delle opere di Caravaggio, che sempre va alla ricerca del contrasto.
Anche qui il gioco è quello delle carte e siamo nel 1594. In particolare si possono notare tre carte, che fanno parte del mazzo di carte liguri che usano i semi francesi. Il gioco in particolare si chiamava lo zarro, di origine persiana, che venne addirittura bandito nel 1531 da un editto del Duca di Milano.

 

“Al tavolo della roulette” di Edvard Munch

Al tavolo della roulette” è un dipinto del pittore norvegese Edvard Munch. Il dipinto mostra un gruppo di persone sedute al tavolo della roulette in un casinò, mentre si divertono e giocano. L’atmosfera è cupa e inquietante, con una luce fioca che illumina appena il viso delle persone, creando un senso di mistero e suspense.

 

Edvard Munch - At the Roulette Table in Monte Carlo, 1892, oil on canvas
Edvard Munch – At the Roulette Table in Monte Carlo, 1892, oil on canvas. image via: commons.wikimedia.org

Le figure nel dipinto sono poco definite e sembrano stare in attesa, come se si aspettassero qualcosa di importante o di sinistro. La tavolozza di colori utilizzata da Munch è dominata da tonalità intense e un forte uso del colore che ci attrae all’interno del quadro. In particolare i colori vengono usati con forza e movimento, come la roulette che sembra quasi girare anche se stiamo guardando una semplice tela immobile.

Complessivamente è un dipinto che cattura l’atmosfera di un’epoca in cui la società era in profondo cambiamento, e che rappresenta la solitudine e l’alienazione dell’individuo in mezzo alla folla.
Il gioco mostrato è uno di quelli più famosi e iconici del mondo dei casinò, infatti vediamo in azione la roulette, forse il simbolo del gioco d’azzardo. È interessante come seppure lo stile di Munch non si soffermi troppo sui dettagli, tutto è chiarissimo, proprio perché conosciamo bene la scena: la ruota, il tavolo verde con i vari numeri, il croupier con il bastone per raccogliere i gettoni.

 

“Cani che giocano a poker” di Cassius Marcellus Coolidge

Cani che giocano a poker” è una serie di dipinti a olio su tela realizzati dall’artista statunitense Cassius Marcellus Coolidge tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900.

I dipinti raffigurano cani seduti attorno a un tavolo da gioco in posizioni antropomorfiche, intenti a giocare a carte. In alcuni dipinti, i cani indossano abiti e cappelli umani, creando un senso di umorismo e surrealtà.

Uno dei quadri più famosi della serie è probabilmente “A Friend in need” in inglese letteralmente “un amico in difficoltà”, dipinto precisamente nel 1903. Qui ci troviamo al tavolo da poker con sette cani di razze differenti. A una prima occhiata non si nota niente di particolare, oltre ai cani che giocano a carte, ma in basso nel quadro si può notare come i due animali di stazza più piccola si stiano scambiando un asso. Infatti uno dei due ha 3 assi in mano e ne manca uno per ottenere il tanto ambito poker, uno dei punti più alti.

Coolidge ha creato questa serie di dipinti come pubblicità per un’agenzia pubblicitaria, e l’umorismo e la surrealtà delle opere hanno fatto sì che divenissero popolari in tutto il mondo come immagini divertenti e iconiche. Oggi, “Cani che giocano a poker” è diventato un’icona della cultura popolare ed è stato riprodotto in innumerevoli forme, come poster, magliette, tazze e altri oggetti.


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