Gianni Colombo - A Space Odyssey
Redazione Art-Vibes | On 27, Giu 2023
Fondazione Gio Marconi: in mostra la tipica drammaturgia spaziale dell’artista milanese, un confronto con il colossal fantascientifico di Stanley Kubrick del 1968.
di Redazione Art Vibes
Picture: GIANNI COLOMBO – A Space Odyssey. Curated by Marco Scotini, 12.05. – 17.07.2023. Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna.
A Space Odyssey, un’importante retrospettiva organizzata dalla Fondazione Gio Marconi dedicata all’artista milanese Gianni Colombo in occasione del trentesimo anniversario dalla sua scomparsa. La mostra presso la Giò Marconi gallery a Milano, curata da Marco Scotini, intende mettere a fuoco la particolare drammaturgia spaziale che connota il suo lavoro, a partire da un confronto con il colossal fantascientifico di Stanley Kubrick del 1968.
Considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte cinetica e ambientale internazionale, Gianni Colombo fa del vincolo tra spazio e corpo il catalizzatore di tutti i suoi interessi di ordine plastico. Attraverso l’uso di flash luminosi, di oggetti in movimento, di ambienti immersivi e il ricorso a elementi architettonici isolati, l’artista realizza dispositivi spaziali perturbanti in grado di disorientare le forme percettive acquisite e di decostruire i codici dei comportamenti ordinari.
È infatti con il piano levitante di Campo praticabile che Colombo interviene sul pavimento della galleria con un ambiente realizzato in collaborazione con Vincenzo Agnetti. Sarà quest’ultimo a scriverne: “Data una base; il piano terra, una pedana o altro, identificabili nella soglia di sensibilità, abbiamo comunque un campo composto da due semisfere: la superiore come campo virtuale positivo tendente alla ridondanza, l’inferiore come campo negativo imprevedibile previsto.”
GIANNI COLOMBO – A Space Odyssey. Curated by Marco Scotini, 12.05. – 17.07.2023. Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna
Nello stesso 1970 una straordinaria foto di Ugo Mulas ritrae uno dei tre corridoi della Topoestesia presentata alla mostra “Vitalità del Negativo” come uno spazio centrifugo. Tutte e quattro le pareti perimetrali convergono verso quella di fondo, che è l’effetto visibile di una torsione, non permettendo così l’identificazione di nessun asse di riferimento. Gianni Colombo è al centro dell’immagine: i piedi poggiano su una parete laterale e il suo busto sull’altra di fronte, con le mani compresse sulla superficie. Potremmo ruotare l’immagine di 45 gradi e la parete laterale potrebbe trasformarsi immediatamente nel piano pavimentale. Quindi, si ha l’impressione che ad essere fotografata sia piuttosto una sorta di navicella spaziale in cui i corpi degli astronauti orbitano su uno spazio antigravitazionale.
Del resto l’allunaggio dell’Apollo 11 risale al luglio 1969 e Topoestesia di Colombo è di appena un anno dopo. Il sensazionale film sci-fi di Stanley Kubrick, 2001. Odissea nello Spazio, è invece del 1968. La mostra indaga le sfide di Gianni Colombo alla gravità e la sua idea di piano inclinato: aspetto condiviso con molta danza contemporanea coeva, da Yvonne Rainer a Simone Forti. Dalle sue primissime opere in ceramica Costellazioni Intermutabili del 1960 si arriva alle strutture metalliche sospese e in movimento, Spazi Curvi, degli anni ’90, passando per la ricostruzione di alcuni ambienti fondamentali (Bariestesia 1973 e Topoestesia 1977), attraverso cui restituire parte della storia dello Studio Marconi.
GIANNI COLOMBO – A Space Odyssey. Curated by Marco Scotini, 12.05. – 17.07.2023. Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna
In sostanza, l’esposizione intende essere un viaggio all’interno di una strana navicella spaziale, in cui Gianni Colombo è in compagnia di un equipaggio del tutto eccezionale (da Vincenzo Agnetti a Ugo Mulas, da Joe Colombo a Maria Mulas). Un viaggio attraverso il “sapere incorporato” (Donna Haraway), in grado di mettere in discussione la sicurezza delle nostre coordinate cartesiane.
L’analogia tra la spazialità di Colombo e quella messa in scena nel film di Kubrick nasce dalla suggestione di un testo di Annette Michelson e deriva dall’uso, in entrambi i casi, del disorientamento percettivo per ristabilire lo stato di equilibrio del nostro corpo come processo aperto. Si risponde al perturbamento sensoriale con un re-aggiustamento fisico operato dalla stessa esperienza. Un sapere situato, lontano da ogni astrazione.
GIANNI COLOMBO – A Space Odyssey. Curated by Marco Scotini, 12.05. – 17.07.2023. Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna
GIANNI COLOMBO – A Space Odyssey. Curated by Marco Scotini, 12.05. – 17.07.2023. Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna
GIANNI COLOMBO – A Space Odyssey. Curated by Marco Scotini, 12.05. – 17.07.2023. Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna
GIANNI COLOMBO – A Space Odyssey. Curated by Marco Scotini, 12.05. – 17.07.2023. Installation view, Gió Marconi, Milan. Photo: Fabio Mantegna
Exhibition info: Gianni Colombo – A Space Odyssey
– When: 12 maggio – 17 luglio 2023.
– Where: Giò Marconi gallery, Milano.
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