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Final Portrait - L’arte di essere amici

Final Portrait – L’arte di essere amici

| On 19, Gen 2018

Un eccezionale ritratto del grande artista Alberto Giacometti: un viaggio illuminante nella bellezza, nella frustrazione e nel caos del processo artistico.

di Redazione Art Vibes


Nel 1964, durante un breve viaggio a Parigi, lo scrittore americano e appassionato d’arte James Lord incontra il suo amico Alberto Giacometti, un pittore di fama internazionale, che gli chiede di posare per lui. Le sedute, gli assicura Giacometti, dureranno solo qualche giorno. Lusingato e incuriosito, Lord accetta.

Non è solo l’inizio di un’amicizia insolita e toccante, ma anche, visto attraverso gli occhi di Lord, di un viaggio illuminante nella bellezza, nella frustrazione, nella profondità, un’indagine sul caos del processo artistico.

Final Portrait è l’affascinante ritratto di un genio e la storia di un’amicizia tra due uomini profondamente diversi, eppure uniti da un atto creativo in costante evoluzione. Il film racconta anche le difficoltà del processo artistico, a tratti esaltante, a tratti esasperante e sconcertante, chiedendosi se il talento di un grande artista sia un dono o una maledizione.

 

Final Portrait – L’arte di essere amici di Stanley Tucci, con Geoffrey Rush e Armie Hammer | Trailer – video courtesy of: bimdistribuzione

La sceneggiatura di Stanley Tucci è tratta dal romanzo autobiografico di James Lord, libro che racconta l’ultimo incontro tra Giacometti e Lord, un giovane e facoltoso americano che aveva fatto amicizia con l’artista, già avanti con gli anni, durante una delle sue frequenti visite a Parigi. I due erano amici da più di dieci anni quando Giacometti chiese a Lord di posare per quello che sarebbe diventato il suo ultimo ritratto.

Giacometti gli promise che sarebbe stato un lavoro di un pomeriggio: in realtà, il ritratto richiese 18 lunghe e tormentate sedute. Il lavoro terminò solo quando Lord disse a Giacometti che non poteva più né aggiungere né togliere niente a quel dipinto. Giacometti regalò il ritratto a Lord come gli aveva promesso. Voleva dipingerne un altro, ma morì due anni dopo: i due uomini non si sarebbero mai più incontrati. Il dipinto fu venduto nel 1990 per oltre 20 milioni di dollari.

Il film è stato girato in sole quattro settimane presso i Twickenham Studios e in esterni a Londra, che è servita da controfigura di Parigi nel 1964. Una tappa fondamentale è stata ricreare lo studio di Giacometti, dove si svolge buona parte dell’azione. Si è scelto di ricostruire lo studio sul set, disegnato dallo scenografo James Merifield, anziché girare in uno studio vero, che sarebbe stata l’opzione più economica.

 

Final Portrait - L’arte di essere amici. Un eccezionale ritratto del grande artista Alberto Giacometti

Final Portrait – L’arte di essere amici. Un eccezionale ritratto del grande artista Alberto Giacometti.

Direttamente dalle parole del regista si intuisce l’ammirazione e la stima artistica di Tucci nei confronti di Giacometti: “Sono un grande appassionato del lavoro di Giacometti. Lo sono sempre stato. A un certo punto ho cominciato a leggere di tutto su di lui, compreso il libro da cui è tratto questo film, Un ritratto di Giacometti. Saranno più di vent’anni che me lo porto dietro.

Ho scritto questo film dieci anni fa, o anche più. Mi ha sempre interessato il processo creativo: perché un artista fa quello che fa, il rapporto col suo lavoro e con la società. E’ un processo che Lord e Giacometti raccontano molto bene in questo libretto, senza ombra di dubbio uno dei migliori mai scritti sul tema. Dovrebbe essere la Bibbia di chiunque lavori in campo artistico. Giacometti è stato uno degli artisti più colti del suo tempo. Ed era anche molto spiritoso e dotato di un gran senso dell’umorismo.

 

Stanley Tucci: la scelta di Geoffrey Rush

Straordinaria l’interpretazione di Geoffrey Rush, lo stesso Tucci si esprime così sull’attore: “è straordinario, l’ho sempre ammirato. Guardando Geoffrey ti accorgi subito che c’è una certa somiglianza con Giacometti, ma abbiamo dovuto faticare lo stesso per correggere alcune differenze.

Fisicamente sono molto diversi: Geoffrey è alto e allampanato, mentre Giacometti era piuttosto basso e tarchiato, muscoloso, quindi abbiamo dovuto imbottirlo un po’. Gli abbiamo anche allargato un po’ i contorni del volto. Geoffrey è un attore che si immerge totalmente nei personaggi che interpreta e sa essere incredibilmente affascinante e divertente, sullo schermo. Era l’interprete ideale.


Non resta per tutti che aspettare l’8 Febbraio, data prevista per l’uscita, per vedere al cinema questo straordinario ritratto di una delle figure più emblematiche dell’arte del ‘900.


– via: Art Vibes submission


– Alberto Giacometti (Wikipedia): wikipedia.org/wiki/Alberto_Giacometti


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