Fabrizio Spucches - "Souvenir"
Redazione Art-Vibes | On 09, Set 2023
La Madonnina emerge dalle acque della Darsena: tra mercificazione dell’immagine e riflessioni sul cambiamento climatico, l’installazione di Fabrizio Spucches a Milano.
di Redazione Art Vibes
Picture: Fabrizio Spucches – Souvenir, installazione, Darsena Milano.
Si intitola “Souvenir” il progetto dell’artista Fabrizio Spucches, un’originale installazione che ha preso vita nelle acque della Darsena di Milano. Protagonista dell’opera il simbolo iconico di Milano, quella Madonnina, che dalla guglia più alta del duomo finisce quasi sommersa, lasciando presagire la presenza al di sotto di tutto l’edificio monumentale.
Un’opera che vuole porre un forte accento sul delicato tema del cambiamento climatico, sulle conseguenze catastrofiche in grado di scatenare.
Un’opera che tuttavia non avrebbe potuto essere realizzata per via di permessi negati. Un intervento inizialmente programmato per luglio 2023, il cui obiettivo era quello di fungere da punto di partenza per una raccolta fondi a favore delle popolazioni alluvionate del Pakistan. Un intervento bloccato a due giorni dal via per intercessione dell’Arciprete di Milano, Gianantonio Borgonovo.
Il motivo? Come spiega l’artista attraverso il suo profilo Instagram sono intercorse ragioni connesse alla mercificazione dell’immagine della Madonnina.
Spucches aveva appositamente ricreato nel suo studio una versione della iconica statua, ma visto il trascendere degli eventi ha deciso di acquistare una riproduzione della Madonnina direttamente presso la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Da qui l’ironico nome “Souvenir”.
Sul suo profilo Instagram l’artista ha pubblicato per intero la lettera inviata al Mons. Prof. Gianantonio Borgonovo, un testo che qui riportiamo integralmente, perché merita di essere letto (anche il Papa è stato taggato…)
«Caro Monsignor Borgonovo,
sembra inutile, perché tutti conosciamo la terribile situazione, ripetere quanto il cambiamento climatico sia un problema sempre più grave e sempre più attuale. Eppure, per altri motivi, è stato inutile ripeterlo a lei.
Per uno strano gioco del destino, proprio nei giorni in cui il clima metteva in ginocchio Milano con un nubifragio, un’installazione che avevo progettato avrebbe dovuto essere esposta in un punto nevralgico della nostra Città: una copia del simbolo più rappresentativo, la nostra Madonnina, doveva emergere dalla Darsena, come se Milano si fosse svegliata completamente allagata.
Lo stavamo progettando da mesi: finanziato con fondi dell’Unione Europea, patrocinato dal Comune e promosso e organizzato da un’importantissima associazione umanitaria, che attraverso questa operazione avrebbe fatto una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per le popolazioni del mondo che, a causa dei cambiamenti climatici, hanno visto la loro vita andare in frantumi.
Era tutto pronto: architetti e ingegneri avevano messo in sicurezza l’operazione, straordinari artigiani avevano replicato la statua, decine di persone avevano lavorato all’organizzazione di questa operazione. Lei, però, ha deciso di porre un categorico veto: la figura della Madonnina non si mercifica”. Nemmeno per raccogliere fondi per gli ultimi, per donne e bambini disperati.
Allora mentre mortificato dal suo divieto passeggiavo in Piazza Duomo, ho pensato che dovete avere un senso del concetto di “mercificazione” diverso dal mio, perché in pochi metri ho incontrato centinaia, migliaia di souvenir della Madonnina. Solo nel vostro shop ufficiale ci sono modellini di diverse dimensioni, oltre al fatto che l’effigie della Madonnina è riprodotta su tazze, profumi e persino alcolici. E sa che ho pensato? Che il peccato più grande sia invece stare con le mani in mano: così ho comprato proprio da voi il modello più prezioso, una Madonnina in bronzo da 790 euro, e l’installazione l’ho fatta ugualmente.
Quella che avevano realizzato i nostri artigiani, alta più di quattro metri, giace in un magazzino. Forse se anche su quella avessi inizialmente riconosciuto una royalty a voi sarebbe andata diversamente, ma questo non lo sapremo mai. Da questa che ho comprato nei vostri shop “ufficiali” chissà quanto guadagnate. Non mi interessa; l’unica cosa che mi importa è che questo piccolo gesto contribuisca a portare in luce, oltre al tema iniziale che mi ero proposto, anche la necessità di rivedere il vocabolario alla voce “mercificazione”.
Milano, 8 settembre 2023
– Instagram: instagram.com/fabriziospucches
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