Fabrizio Plessi - L'età dell'oro
Redazione Art-Vibes | On 12, Ago 2020
Museo Correr: il ritorno di Plessi a Venezia. Un flusso digitale contemporaneo che collega natura e artificio, tradizione e futuro.
di Redazione Art Vibes
Picture: Fabrizio Plessi – L’età dell’oro, Facciata Museo Correr, Venezia.
Nelle cascate d’oro è racchiusa la scritta Pax Tibi, l’incipit della locuzione stampata sul Vangelo che il leone veneziano tiene tra le zampe. Pax Tibi, Marce, evangelista meus, Pace a te, Venezia, senza tempo come il nobile e puro materiale. L’oro a Venezia è simbolo, è anche sapienza artigiana di indoratore, che Fabrizio Plessi traduce in un flusso digitale contemporaneo, a saldare come sempre l’apparente opposizione fra elementi primordiali e tecnologie, natura e artificio, tradizione e futuro.
Le finestre del Museo Correr, nel lato di Piazza San Marco opposto alla Basilica, sono la sede dell’apparizione scenografica, luminosa e sonora, di cascate d’oro senza origine né fine, di un potente e dirompente loop magmatico che si mostra nel cuore di quella che fu la Serenissima.
L’Età dell’Oro è un tempo sospeso e circolare, che senza nostalgia ma con concreto senso del presente avvolge Venezia, città oggi ferita ma di eterna incorruttibile bellezza che a tutto sopravvive. L’arte qui non inganna, l’immateriale tecnologico non si finge altro ma espande in una fluida eternità l’aurea materia, a pervadere il tempo e lo spazio della città di pietra avvolta dalla laguna e dalle infinite rifrazioni della luce.
Fabrizio Plessi – Cascate, L’età dell’oro
Nel luogo che vent’anni fa ospitò l’installazione Waterfire Fabrizio Plessi con L’Età dell’Oro torna, allo scadere dei suoi ottant’anni, con un omaggio profondo e commosso alla sua città d’elezione e di vita, prologo della grande retrospettiva che con lo stesso titolo aprirà nell’autunno nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro.
Fabrizio Plessi
Fabrizio Plessi è nato a Reggio Emilia nel 1940. Vive e lavora a Venezia. È uno dei pionieri della videoarte in Italia e il primo ad aver utilizzato il monitor televisivo come un vero e proprio materiale, dentro cui a scorrere è un flusso inarrestabile di acqua e fuoco digitale (la sua prima videoinstallazione risale al 1970). Le sue numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia fin dal 1970 (qui presenta per la prima volta il suo lavoro al padiglione sperimentale) o a festival di cinema e danza internazionali lo pongono da sempre come un artista dalle innovative e anticipatrici sperimentazioni.
Ha collaborato con il teatro e la televisione e nei suoi progetti il video s’integra con l’architettura e con gli elementi primari, siano essi carbone, legno, marmo, travertino o ferro. La tecnologia, insomma, è una materia umanizzata con cui convivere piuttosto che lottare. Nonostante ciò, il disegno (ne ha realizzati oltre 15 mila) rimane ancora oggi uno dei suoi fondamentali stimoli creativi e progettuali.
In ambito internazionale ha partecipato a importanti rassegne come Documenta di Kassel o grandi antologiche tenute nei vari musei del mondo: dal Guggenheim di New York a quello di Bilbao, alle Scuderie del Quirinale di Roma, dal Martin-Gropius-Bau di Berlino all’IVAM di Valencia, dal MoCA di San Diego al Museo Ludwig di Budapest e Koblenz, dal Kestner Gesellschaft di Hannover al Kunsthistorisches di Vienna e alla Fondazione Mirò di Barcellona. Plessi ha realizzato opere particolarmente imponenti e spettacolari. Nel 2005, per esempio, in occasione della Biennale di Venezia, ha collocato di fronte all’entrata dei Giardini Mare Verticale: una barca disposta verticalmente che emerge dall’acqua della laguna per 44 metri di altezza, percorsa da una cascata d’acqua tecnologica. Nel 2011, poi, il Padiglione Venezia della Biennale ha riaperto dopo anni di chiusura con un suo significativo progetto.
Di particolare significato le sue installazioni site-specific create per spazi antichi, gotici, rinascimentali e monumentali come Piazza San Marco a Venezia, la Valle dei Templi di Agrigento, la Lonja di Palma di Maiorca o la Sala dei Giganti di Palazzo Te a Mantova, a dimostrazione di un’attenzione per la classicità confermata anche dalle scenografie elettroniche realizzate per Titanic, Icarus, L’opera da tre soldi, Romeo and Juliet e Sogno con musiche di Michael Nyman e Elvis Costello.
Fabrizio Plessi – Flusso, L’età dell’oro
Fabrizio Plessi – L’età dell’oro, Ritratto
Fabrizio Plessi – L’età dell’oro, Schizzo
– via: Art Vibes submission – images courtesy of: Fondazione Musei Civici di Venezia
– Exhibition info: Fabrizio Plessi – L’età dell’oro
– When: 1 settembre – 15 novembre 2020.
– Where: Museo Correr, Piazza San Marco, Venezia.
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