Elogio della fragilità - Elena Bellantoni, Davide Dormino, Oscar Turco
Redazione Art-Vibes | On 28, Mar 2017
Tre artisti si confrontano sul tema della fragilità, cercando di recuperare quella interdisciplinarietà che ri-fornisce di senso un’idea unitaria della cultura.
di Redazione Art Vibes
Picture: Elena Bellantoni – HALA YELLA addio / adiós.
Il Lavatoio Contumaciale e la Fondazione Filiberto Menna, nell’ambito del progetto Transfusioni, voluto da Bianca Menna, ideato e guidato da Anna D’Elia con la collaborazione di Silvia Stucky e Paola Romoli Venturi, presentano l’evento Elogio della Fragilità.
La mostra prende spunto dal libro di Roberto Gramiccia intitolato Elogio della fragilità (Edizioni Mimesis). L’evento è l’occasione per una proficua contaminazione fra arte e letteratura. In un tempo in cui la divisione esasperata del fare e del sapere impone il suo dispotismo, noi proviamo ad andare controcorrente, cercando di recuperare, per quello che possiamo, quella interdisciplinarietà che ri-fornisce di senso un’idea unitaria della cultura, un bene prezioso che non può essere fatto a pezzi.
Elena Bellantoni, Davide Dormino e Oscar Turco sono gli artisti invitati alla mostra, che sarà curata da Anna D’Elia e Roberto Gramiccia. I tre autori si confronteranno con il proprio stile e linguaggio con il tema della fragilità offrendo ciascuno un diverso spunto tematico in dialettica con le problematiche sollevate dal libro.
HALA YELLA addio / adiós – video courtesy of: Elena bellantoni
È sul rischio estinzione che riguarda non solo le minoranze etniche, ma tutte le specie e l’intero pianeta, per colpa di dissennate pratiche di rapina e distruzione ambientale, che riflette l’opera-video di Elena Bellantoni, facente parte del progetto Hala Yella Adio/Adios (2012-13) nel quale viene rappresentato il suo viaggio a Capo Horn, nella Patagonia cilena, e l’incontro con l’abuela Cristina Calderon, l’ultima rappresentante dell’antichissima stirpe, gli Yegan, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, in quanto depositaria di una lingua e di una cultura millenarie.
Sull’ambivalenza del concetto di fragilità pone l’accento Davide Dormino nell’opera inedita Unconcrete (2017) che, con i segni di un alfabeto criptico, racconta l’avventura di un bunker ridotto in ferraglie dall’azione del tempo e delle agenti atmosferici. Ma quei ferri risorgono nell’opera esposta acquistando nuova vita e senso perché continuino a raccontare la loro storia, facendosi tramite nella scultura del potere metamorfico e rigeneratore dell’arte.
Un richiamo alla responsabilità collettiva è quello di Oscar Turco che presenta il ciclo Dell’equilibrio interiore (2012) di cui è parte l’immagine di copertina del libro. Vi campeggia un esile ramoscello che sostiene un pesante masso. È nell’equilibrio tra forza e leggerezza la possibilità di ritrovare nella fragilità la molla per reagire, trasformando un limite in risorsa. Il libro, infatti, allarga lo sguardo dalla fragilità individuale a quella sociale e planetaria un concetto che l’artista ben visualizza con le molteplici ramificazioni della pianta.
Nel corso della serata sarà presentato il libro, alla presenza dell’autore, con gli interventi della co-curatrice Anna D’Elia e dello storico dell’arte Alberto Dambruoso.
– via: Art Vibes submission
– Exhibition info: Elogio della fragilità – Elena Bellantoni, Davide Dormino, Oscar Turco, a cura di Anna D’Elia e Roberto Gramiccia.
– When: 30 marzo 2017, dalle 18.30 alle 21. La mostra sarà visibile su appuntamento fino al 27 aprile 2017.
– Where: Archivio Menna/Binga – sede romana della “Fondazione Filiberto Menna”, via dei Monti di Pietralata 16, 00157 Roma.
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