Sequenze ottiche, segni grafici infiniti con un’estetica da era digitale. Le installazioni ipnotiche di Claudia Comte in mostra al Castello di Rivoli.
di Redazione Art Vibes
Picture: Veduta dell’allestimento della mostra Claudia Comte. Come crescere e avere sempre la stessa forma al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (31 ottobre 2019 – 23 febbraio 2020). Foto: Roman März, Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
La mostra è stata sviluppata a stretto contatto con l’artista ed è curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio.
A partire dall’osservazione della natura e dei suoi mutevoli pattern, l’artista elabora ampie installazioni ambientali che incorporano il mondo dalla prospettiva dell’esperienza del digitale. Affondando l’interesse in temi di urgente attualità come il cambiamento climatico, l’ecologia e l’inquinamento globale, l’artista racconta anche la memoria dei materiali e la saggezza del lavoro manuale. Il corpo principale delle opere di Comte è rappresentato da queste installazioni, ma il suo lavoro comprende anche la scultura e la pittura, nonché ampie installazioni multimediali.
Tutti i progetti dell’artista svizzera condividono nella fase di ideazione una serie di regole, nonché di punti di riferimento, che con evidenza collegano un lavoro all’altro. Da questa matrice processuale deriva un approccio metodico ma allo stesso tempo dinamico caratterizzato da un’attitudine minimalista.
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