"Chameleon", un progetto di Universal Everything per Fondazione Giorgio Cini
Redazione Art-Vibes | On 30, Set 2024
Un’operazione alternativa di conservazione e documentazione del patrimonio architettonico e storico della Fondazione Giorgio Cini: una passeggiata visionaria che “riflette” il valore della cultura e dell’arte.
di Redazione Art Vibes
Picture:“Chameleon“, Universal Everything per Fondazione Giorgio Cini.
La ‘figura che cammina’, che ha reso celebre “Universal Everything” il collettivo di artisti e designer inglesi, ora attraversa l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia: un lavoro filmico digitale per celebrare il connubio tra le tecnologie digitali contemporanee e il patrimonio storico e artistico.
Il 6 settembre 2024 è stata presentata in anteprima, nell’antica Biblioteca del Longhena, Chameleon, l’opera video digitale che il collettivo internazionale di artisti Universal Everything ha realizzato per la Fondazione Giorgio Cini.
L’8 settembre Chameleon è stato protagonista a Linz, al Festival Ars Electronica. Dal 9 settembre sarà visibile nel canale youtube della Fondazione Giorgio Cini.
Chameleon nasce dai saperi digitali e creativi di questo collettivo artistico e si ispira alla quantità di materiale che la Fondazione Giorgio Cini ha prodotto, anche mediante la scansione di tutta l’Isola di San Giorgio con una operazione di conservazione e documentazione del patrimonio architettonico e storico unica nel suo genere, grazie alla collaborazione con Factum Foundation di Madrid.
Il progetto infatti scommette sulla possibilità di riutilizzare le digitalizzazioni e mettere grandi banche dati a disposizione di artisti contemporanei che, attraverso le loro ricerche, possono contribuire a valorizzare il patrimonio culturale, storico, documentario e architettonico della Fondazione Giorgio Cini. Gli artisti possono offrire nuove narrazioni dell’isola, inaspettate chiavi di comprensione della realtà e inediti archivi del contemporaneo.
Chameleon project by Universal Everything. video courtesy of: Fondazione Giorgio Cini
Ennio Bianco, critico d’arte, curatore ed esperto di arti digitali, che ha seguito da vicino il progetto, parla di un’opera che prende forma dal «coinvolgimento che suscita un contesto così complesso com’è la Fondazione Giorgio Cini, in grado di riverberarsi nell’individuo e di riflesso nella società. Chameleon permette, persino visivamente e sensorialmente, di tenere aperto un dialogo su più punti di vista, non solo riguardo all’arte, ma soprattutto al mondo contemporaneo».
L’uomo che cammina nell’isola di San Giorgio Maggiore
Chameleon è una creatura che si trasforma mutando materia, colore e texture. Chameleon si aggira nell’Isola di San Giorgio Maggiore in una passeggiata visionaria e in altissima definizione, che per dodici minuti guida gli spettatori negli ambienti che un tempo erano adibiti a monastero e oggi ospitano gli Istituti, i Centri Studi, le biblioteche della Fondazione; entra nella Sala degli Arazzi e contempla le Nozze di Cana, attraversa il bosco con le Vatican Chapels.
A differenza di altri lavori che hanno visto protagonista ‘la figura che cammina’, Chameleon si trasfigura mentre è in movimento con i colori, i giardini, i chiostri, gli arazzi che incontra: come sottolinea Ennio Bianco, «Chameleon non si annulla nel passaggio né si maschera col paesaggio, ma lo riflette, mantenendo riconoscibile la sua sagoma inquieta, la sua identità di creatura curiosa e intelligente. L’uomo che cammina si trasforma non per mimesi, ma perché ha subito l’attrazione di una forza magnetica, la forza della grande storia culturale che nei secoli ha caratterizzato l’Isola di San Giorgio Maggiore».
Spiega Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini: «Abbiamo accumulato una grande quantità di dati dalle digitalizzazioni del patrimonio. La questione ora riguarda il loro uso. Per questo ARCHiVe lavora con studiosi di diverse discipline, accademie, università e centri di ricerca innovativi. ARCHiVe è la nostra porta sulla ricerca delle nuove forme di condivisione culturale».
Chameleon è il secondo capitolo di questo lavoro progettuale, dopo l’esperienza nel 2022 de La Maschera del Tempo creata da Mattia Casalegno e Martux_M.
Si tratta di un modo assolutamente nuovo per la Fondazione di raccontare l’isola nella sua fisicità, i suoi colori, le sue trame attraverso il patrimonio digitale che il Centro digitale ARCHiVe custodisce.
Un’intera isola scansionata
Il Centro digitale ARCHiVE è il dipartimento progettuale della Fondazione Giorgio Cini dedicato alla ricerca tecnologica per la conservazione digitale del patrimonio culturale e degli archivi. Collabora con una vasta rete di istituzioni culturali e accademiche in tutto il mondo, incrociando ambiti di humanities e di tecnologia. Nato nel 2018 per iniziativa della Fondazione Giorgio Cini, con Factum Foundation e con il Digital Humanities Laboratory della École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL-DHLAB), è supportato dal Helen Hamlyn Trust, un fondo londinese che sostiene progetti innovativi a medio e lungo termine, nei settori culturali, d’arte e no-profit.
Universal Everything – Scansione Isola di San Giorgio
La scansione dell’intera Isola di San Giorgio è uno dei progetti realizzati in questi anni. L’isola è grande più di dieci ettari ed è quasi interamente occupata da una parte monumentale un tempo adibita a monastero benedettino, che costituisce un patrimonio storico-architettonico eccezionale, gestito dal 1951 dalla Fondazione Giorgio Cini. Nell’isola si trova anche uno dei più affascinanti boschi della laguna e uno dei più grandi della città, con i suoi 700 alberi di 32 specie diverse.
La scansione dell’isola è stata realizzata acquisendo dati in 3D con LiDAR, operazione realizzata tra il 2020 e il 2022 . L’isola è stata ripresa da oltre 600 punti di registrazione diversi, da cui è stata generata una nuvola di 60 miliardi di punti. Questo ha reso possibile la creazione di un modello 3D dell’intera isola. Nel 2021 un’altra, ricerca è stata condotta in collaborazione con l’americana Divirod, utilizzando un sensore radar per monitorare e registrare tutti i dati possibili relativi all’acqua che circonda l’isola, E’ stato questo il materiale di partenza cui si sono ispirati gli artisti di Universal Everything per creare Chameleon.
Universal Everything – Scansione Isola di San Giorgio
L’arte di Universal Everything
Gli autori di Chameleon, gli Universal Everything, sono un collettivo di media artist, experience designer e future maker, fondato nel 2004. Il loro approccio positivo verso il futuro e incentrato sul pubblico fa vivere le loro opere d’arte, così come le collaborazioni brand e l’ideazione di prototipi. Lo studio crea esperienze digitali che sovvertono la pratiche cinematografiche, dando vita a forme inedite di immagini in movimento, interazione e spazi immersivi.
In questi anni, Universal Everything ha esposto al Victoria & Albert Museum, al 180 Strand e al Science Museum di Londra, a La Gaite Lyrique di Parigi e al Borusan Contemporary di Istanbul. Tra le mostre collettive figurano quelle al MOMA di New York, al Sundance Film Festival e al Barbican di Londra. Le opere di Universal Everything sono entrate a far parte di molte collezioni permanenti, tra cui ZKM, Thoma Foundation, Borusan Contemporary e Sifang Art Museum.
Universal Everything – Chameleon final edit 4K Portrait
Nel creare Chameleon, il processo creativo di Universal Everything si è plasmato sull’unicità del contesto, come racconta Matt Pyke, fondatore e direttore creativo: «Il nostro punto di partenza è stato indagare in quale modo fosse possibile mappare un tale ambiente visivo, fotografico o filmico sulla superficie di un corpo umano. In secondo luogo dovevamo capire come quella superficie potesse essere modellata scultoreamente, così da non rivelarsi solo un’immagine su un corpo, ma una texture con rilievi e contorni».
Dal punto di vista tecnologico, spiega il creativo inglese, «per creare Chameleon, abbiamo utilizzato innanzitutto un nuovo software AI estremamente interessante, che traccia il movimento dell’attore che cammina nello spazio, estrae i dati e li rimuove dall’ambiente, per sostituirli poi con una figura CGI (Computer Generated Imagery). Quindi il risultato è un movimento umano realistico che attraversa lo spazio. Poi ci siamo concentrati sulla mappatura delle texture in tempo reale: tutte queste cose non sarebbero state possibili fino a poco tempo fa. Il risultato ci sembra davvero unico».
Partner del progetto Chameleon è Ars Electronica, il festival di arti, tecnologia e società che dal 1979 si tiene ogni anno a Linz, in Austria e diventato un punto di riferimento sulla scena internazionale. Esattamente dieci anni fa gli Universal Everything venivano premiati ad ARS Electronica e per celebrarlo, l’8 settembre alle ore 11:00, nel corso dell’edizione 2024, il festival proietta Chameleon nel suo spettacolare Deep Space.
La Fondazione Giorgio Cini ha inoltre collaborato per l’occasione con T6 Ecosystem, società specializzata in progetti di comunicazione innovativa e con la piattaforma europea S+T+ARTS (Science and Technologies in Arts), iniziativa della Commissione Europea con focus nel sostegno a progetti di grande significato scientifico e culturale.
Universal Everything – Chameleon final edit 4K Portrait
– website: cini.it
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