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Ceramics Now - L’arte contemporanea al MIC di Faenza

Ceramics Now – L’arte contemporanea al MIC di Faenza

| On 29, Giu 2018

Il museo faentino festeggia le sessanta edizioni del Premio Faenza con una mostra particolare: 17 curatori internazionali hanno scelto una cinquantina artisti contemporanei che lavorano con la ceramica.

di Redazione Art Vibes


Picture: Ceramics Now – MIC Faenza, installation view.


53 artisti provenienti da tutto il mondo sono stati selezionati da 17 curatori internazionali e raccolti nella mostra “Ceramics Now” al MIC di Faenza per esporre il meglio della ricerca attuale nell’ambito della scultura ceramica e indagare sulle prospettive della ceramica contemporanea oggi.

Quindi non un concorso, ma una mostra curatoriale per festeggiare le sessanta edizioni del Premio Faenza, il Concorso Internazionale della ceramica d’arte contemporanea più longevo del mondo.

Il concorso, nato nel 1938 e diventato internazionale dal 1964, è stato fondamentale per traghettare il pubblico e il mondo dell’arte dalla concezione di ceramica come materia esclusivamente artigianale a materia “alta” per la scultura d’arte. Allo tesso tempo il Premio Faenza è stato essenziale per la costituzione della collezione di ceramica contemporanea del MIC, una raccolta unica al mondo, oltre che strumento essenziale di aggiornamento e di confronto per spingere a nuove ricerche formali la produzione artigianale degli ultimi anni.

Negli anni il Concorso ha visto protagonisti del calibro di Lucio Fontana, Leoncillo Leonardi, Angelo Biancini, Guido Gambone, Pietro Melandri, Carlo Zauli, Fausto Melotti, Mario Ceroli, e stranieri – Eduard Chapallaz, Sueharu Fukami – che hanno fatto non solo la storia della ceramica del XX secolo, ma anche quella della scultura e della pittura.

 

 

Allo stesso modo “Ceramics Now”, dal 30 giugno al 7 ottobre, mette in mostra opere in ceramica di artisti che non lavorano esclusivamente con la ceramica e che spesso utilizzano e mescolano linguaggi diversi fino a sconfinare nell’installazione e nella performance. Fotografia, video, suono, performance dialogano assieme alla ceramica, ne sono un tutt’uno poetico ed espressivo.

Diversi sono gli “artisti italiani” di nascita, ma che vivono e lavorano all’estero da decenni: Salvatore Arancio, Arianna Carossa, Alessandro Pessoli, Alessandro Gallo, Salvatore Cuschera, poi ancora Bertozzi&Casoni, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Ducrot, Luigi Mainolfi, Paolo Polloniato, Scuotto, Alessio Tasca, Antonio Violetta.


Vi è molta attenzione in tutto il mondo nei confronti della ceramica. – commenta Claudia Casali, direttrice del MIC di FaenzaI tanti eventi internazionali allestiti negli ultimi anni (penso alla Biennale di Venezia, alla Biennale di Henan, alla Biennale di Icheon in Corea, esposizioni come Ideal land of Ceramics a Pechino, le scelte di molte autorevoli gallerie leader mondiali del sistema artistico contemporaneo, alle presenze nelle principali fiere artistiche internazionali) stanno fornendo una letteratura sulle valutazioni e sulle opportunità della ceramica oggi.”

“Sta a noi curatori, direttori di musei, operatori del settore e sta agli artisti governare le vele e mantenere la rotta per raggiungere le bianche spiagge delle autorevoli considerazioni e delle progettualità significative. Se mai ce ne fosse ancora bisogno. Non cadiamo però nel facile errore di “ghettizzare” questo linguaggio: cerchiamo di avere la forza di costruire progetti in sinergia tra i linguaggi all’insegna della contemporaneità, perché come disse il Maestro Fukami in un recente colloquio, è nostro il compito di tenere saldo il timone contro i forti venti che si abbattono sulla ceramica”.


 

…cerchiamo di avere la forza di costruire progetti in sinergia tra i linguaggi all’insegna della contemporaneità…

Claudia Casali

 

Kim Simonsson - Shaman Moss Girl, 2018, Ceramics, nylon fibre. cm h 110 x w 45 x l 50
Kim Simonsson – Shaman Moss Girl, 2018, Ceramics, nylon fibre. cm h 110 x w 45 x l 50

Harumi Nakashima - A Form Disclosing Absurdities -1502, 2015, clay. cm H84 x D43x W52
Harumi Nakashima – A Form Disclosing Absurdities -1502, 2015, clay. cm H84 x D43x W52

Elenco dei curatori: Sandra Benadretti, Luca Bochicchio, Irene Biolchini, Claudia Casali, Monika Gass, Wendy Geers, Grant Gibson, Tomo Hirai, Jacques Kaufmann, Torbjorn Kvasbo, Alessandra Laitempergher, Elaine Olafson Henry, Jelena Popovic, Urmas Puhkan, Vittorio Amedeo Sacco, Nathalie Shu Ling Chiang, Marco Tonelli.

Elenco degli artisti: Eugenj Antufiev 1986 (RUS); Salvatore Arancio, 1974 (IT/GB); Neil Brownsword, 1970 (GB); Bertozzi & Casoni 1957-1961 (IT); Arianna Carossa 1973 (IT/USA); Fernando Casasempere 1958 (CHI/GB); Bruno Ceccobelli 1952 (IT); Caroline Cheng 1963 (CHI); Chang Ching Yuan, 1960 (TAW); Salvatore Cuschera, 1958 (IT/GB); Canan Dagdelen 1960 (TUR/A); Giuseppe Ducrot, 1966 (IT); Clementine Dupré, 1978 (F); Efrat Eyal 1967 (ISR); Alessandro Gallo, 1974 (IT/USA); Mia E Göransson, 1961 (SWE); Michel Gouery, 1959 (F); Chen Guanghui 1969 (CHI); Satoru Hoshino 1945 (JAP); Thomas Hirschler, 1965 (D); Tsubasa Kato 1962 (JAP); Sangwoo Kim 1980 (COR/F), Katrine Køster Holst, 1979 (DK); Anna Dorothea Klug, 1984 (D); Liu Jianhua 1962 (CHI); Luigi Mainolfi 1948 (IT); Shozo Michikawa 1953 (JAP); Johannes Nagel 1979 (D); Harumi Nakashima 1950 (JAP); Ngozi Omeje Ezema 1979 (NIG); Pekka Paikkari 1960 (FIN); Eva Pelechová 1984 (CEC); Alessandro Pessoli 1963 (IT/USA); Paolo Polloniato 1979 (IT); Irina Razumovskaya 1990 (RUS); Leo Rohlin 1939 (EST); Annabeth Rosen 1957 (USA); Kathy Ruttenberg 1957 (USA); Anders Herwald Ruhwald 1974 (DK/USA); Brendan Lee Satish Tang 1975 (CAN); Scuotto (Salvatore 1969, Emanuele 1978 IT); Kim Simonsson 1973 (FIN); Vera Stanković 1967 (SLO/SER); Sudarshan Shetty 1961 (India); Johan Tahon 1965 (B); Alessio Tasca 1929 (IT); Johnson Tsang 1960 (CHI); Antonio Violetta 1953 (IT); Jiang Yanze 1975 (CHI); Yunghsu Hsu 1955 (TAW); Anne Wenzel 1972 (D/NED); Paula Winokur 1935-2018 (USA); Veljko Zejak 1980 (SRB); Simon Jozsef Zsolt 1978 (HU).

 

Satoru Hoshino - Beginning form - Spiral '18, 2018, smoked earthen-ware (wall pieces) and stoneware (a standing floor pieces). cm h 260 x 380 x 150
(ca. 750 pieces on the wall and a standing piece on floor)
Satoru Hoshino – Beginning form – Spiral ’18, 2018, smoked earthen-ware (wall pieces) and stoneware (a standing floor pieces). cm h 260 x 380 x 150 (ca. 750 pieces on the wall and a standing piece on floor)

Johnson (Cheung Shing) Tsang - Lucid Dream II, 2017-2018, porcellana, cm L 700 x W 50 x H 15 ca. each piece L40xW28xH12 cm (wall mounting)
Johnson (Cheung Shing) Tsang – Lucid Dream II, 2017-2018, porcellana, cm L 700 x W 50 x H 15 ca. each piece L40xW28xH12 cm (wall mounting)

Canan Dagdelen - Uprise, 2015, porcellana e cavi d'acciaio. cm L 146,9 x P 98,58 x H 130,4 (misure dell'opera senza cavi d'acciaio)
Canan Dagdelen – Uprise, 2015, porcellana e cavi d’acciaio. cm L 146,9 x P 98,58 x H 130,4 (misure dell’opera senza cavi d’acciaio)

Veljko Zejak - Big money, 2015, print in clay ceramics, Plexiglas, aluminium, silicon, LED lights. cm 196,5 x 83 x 5
Veljko Zejak – Big money, 2015, print in clay ceramics, Plexiglas, aluminium, silicon, LED lights. cm 196,5 x 83 x 5

Salvatore e Emanuele Scuotto - La Torre di Babele, 2016, terracotta, ferro, vetro, frammenti di ceramica all'interno. cm 45 x 45 H 237
Salvatore e Emanuele Scuotto – La Torre di Babele, 2016, terracotta, ferro, vetro, frammenti di ceramica all’interno. cm 45 x 45 H 237

– via: Art Vibes submission – photo courtesy of: MIC – Faenza


Exhibition info: Ceramics Now – L’arte contemporanea al MIC di Faenza.

When: 30 giugno – 7 ottobre 2018.
Where: MICMuseo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Viale Baccarini 19, Faenza (Ra).


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