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L’arte nutre l’anima - Cinema d’artista in tempi di crisi

L’arte nutre l’anima – Cinema d’artista in tempi di crisi

| On 11, Mar 2020

L’arte genera riflessione e socialità diventando di proprietà collettiva. Film dall’archivio dello Schermo dell’arte in streaming gratuito su MYmovies.

di Redazione Art Vibes


Picture: Alfredo Jaar – Le Ceneri di Pasolini, 2009, 38’.


Lo schermo dell’arte reagisce alla gravità della situazione, allo spaesamento generale e all’annullamento delle manifestazioni culturali nel nostro paese, con una proposta attiva di condivisione pubblica per portare l’arte e la cultura nella vita quotidiana: lo streaming gratuito di film d’artista del suo archivio grazie alla partnership con MYmovies e alla generosa concessione delle opere da parte degli autori.

Dal 12 marzo al 3 aprile 2020, alcuni film dall’archivio dello Schermo dell’arte saranno visibili in streaming gratuito sulla piattaforma MYmovies. Ad oggi hanno aderito: Alterazioni Video, Phil Collins, Jordi Colomer, Jeremy Deller, Rä di Martino, Rebecca Digne, Omer Fast, Flatform, Alfredo Jaar, Adrian Paci, Martina Melilli, Luca Trevisani.

“L’arte sa inventare soluzioni in grado di oltrepassare le difficoltà. Chiamati dallo Schermo dell’arte gli artisti hanno immediatamente aderito mettendo a disposizione i propri film. A loro va la nostra più sincera gratitudine.

L’arte è sempre frutto di urgenza. Un’urgenza intima espressiva che dà risposte creative in forma di opera alle sollecitazioni del tempo. Attraverso gli strumenti che le sono propri, l’arte genera riflessione e socialità diventando di proprietà collettiva. Oggi tale dimensione ampia e aperta è annullata, sostituita da un nuovo tipo di emergenza collettiva dalle conseguenze sociali potenzialmente devastanti. E’ a questo che vogliamo reagire.

Se tanti musei, fondazioni, mostre e teatri chiudono, se molte iniziative vengono rimandate è necessario dare un segnale forte e portare l’arte nella vita quotidiana delle persone affinché la cultura continui a nutrire l’anima e lo sguardo.”

 

Rebecca Digne, SEL, Francia, 2016, 4’

Girato sulla spiaggia di Le Havre in una sola giornata in coincidenza con l’alba e il sorgere della marea, il film è il risultato di una performance nella quale i 5 attori, artisti che insieme alla Digne, hanno partecipato al programma VISIO 2015, portano sulla battigia dei blocchi di sale usati solitamente in agricoltura per prevenire la carenza di sodio nei ruminanti.

La marea si alza e incorpora il sale che appartiene al mare stesso. L’azione performativa viene filmata contemporaneamente da due telecamere fisse: una Super 8, mezzo spesso utilizzato dall’artista, per documentare ciò che avviene, e una telecamera digitale ad alta definizione che riprende l’intera azione mostrando le differenti prospettive che la compongono.

 

Rebecca Digne - SEL, Francia, 2016, 4’
Rebecca Digne – SEL, Francia, 2016, 4’

 

Luca Trevisani, Sudan, Italia, 2016, 15’

Per anni i rinoceronti bianchi sono stati uccisi dai bracconieri per via del loro prezioso corno che si ritiene abbia virtù afrodisiache. Scomparso nel marzo 2018 all’età di 45 anni, Sudan, che deve il nome al suo luogo di nascita, è stato l’ultimo di questi esemplari. Per lungo tempo ha vissuto nello Zoo di Dvůr Králové, nella Repubblica Ceca, perdendo a causa del freddo la possibilità di procreare e proseguire la sua specie, in seguito in una riserva naturale di Nanyuki, in Kenya.

Protetto da guardie armate, l’obiettivo lo cattura muoversi lento in uno degli orizzonti più vasti al mondo. Trevisani lo filma in piani ravvicinati mettendo in evidenza la sua pelle ruvida quasi un’opera d’arte plastica dall’inconsueto fascino scultoreo. La videocamera dipinge i ritratti sfuocati ed appena accennati dei soldati intenti a sorvegliarne, giorno e notte, i movimenti ed incede sul suo corpo, tratteggiando l’immagine di un’opera d’arte morente che sta andando incontro alla sua lenta estinzione.

 

Luca Trevisani - Sudan, Italia, 2016, 15’. Courtesy: artista, Galerie Mehdi Chouakri
Luca Trevisani – Sudan, Italia, 2016, 15’. Courtesy: artista, Galerie Mehdi Chouakri

 

Omer Fast, Continuity, Germania 2016, 85’

Realizzato per dOCUMENTA (13) nel 2012, questo nuovo montaggio di Continuity al quale sono stati aggiunti 30 minuti di girato, narra il ritorno a casa dall’Afghanistan di Daniel, un giovane soldato tedesco. Lo accolgono i genitori, ma le prime ore di unità familiare ritrovata lasciano presto il passo ad un inquietante disorientamento.

L’insistere della videocamera su dettagli e sui rituali domestici sprovvisti del consueto carico affettivo apre il sipario su un racconto che dissimula le aspettative, espandendo il contenuto del film dal dramma di un reduce di guerra al deserto esistenziale di una tipica famiglia della middle class tedesca. Fast sperimenta la decostruzione dell’iter narrativo tradizionale inscenando ancora una volta il ripetersi di un loop, sua peculiare cifra stilistica, che priva lo spettatore dei consueti riferimenti ed invita a rinunciare all’idea che nel racconto vi sia un obiettivo da raggiungere.

 

Omer Fast - Continuity, Germania 2016, 85. Lukas Steltner, @Filmgalerie
Omer Fast – Continuity, Germania 2016, 85. Lukas Steltner, @Filmgalerie

 

Alfredo Jaar, Le Ceneri di Pasolini, 2009 38’

La vita di Pasolini e la sua tragica fine vengono raccontati dall’artista cileno attraverso un film documentario nel quale si avvicendano brani girati da Jaar, sequenze tratte dai film di Pasolini, materiali d’archivio e interviste.

La denuncia di Pasolini della stereotipata omologazione della società dei consumi appare straordinariamente profetica dell’attuale realtà sociale e politica del nostro paese. E il film dell’artista cileno diventa in tal modo una lucida e spietata lettura dell’Italia consumata dal potere della società dello spettacolo.

 

Alfredo Jaar - Le Ceneri di Pasolini, 2009, 38’
Alfredo Jaar – Le Ceneri di Pasolini, 2009, 38’

– via: Art Vibes submission


– website: schermodellarte.org


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