Art

Antony Gormley - Living Time

Redazione Art-Vibes | On 14, Set 2023

Al TAG Art Museum di Qingdao la mostra di Antony Gormley, un’esposizione che abbraccia 40 anni di esplorazione del corpo come oggetto, come luogo di trasformazione e scambio.

di Redazione Art Vibes

Picture: Antony Gormley – Installation view, Living Time, TAG Art Museum, Qingdao, 2023 © the artist Photographer © 黄少丽 Shao Li.

‘Sculpture is not a picture of the world, it is an actual physical change to the world.‘
– Antony Gormley

A distanza di 30 anni dal primo viaggio, Antony Gormley torna in Cina, più precisamente presso il TAG Art Museum di Qingdao dove è tutt’ora in corso l’esposizione intitolata Living Time, una mostra che abbraccia 40 anni di esplorazione del corpo come oggetto, come luogo di trasformazione e scambio.

L’artista è riconosciuto a livello internazionale per le sue sculture, installazioni e opere d’arte pubbliche che indagano la relazione del corpo umano con lo spazio.

Gormley cerca continuamente di identificare lo spazio dell’arte come luogo in divenire, da cui possono sorgere nuovi comportamenti, pensieri e sentimenti. Il suo lavoro è stato ampiamente esposto in tutto il Regno Unito e a livello internazionale, e ha ricevuto numerosi premi nel corso della sua carriera, compreso il Turner Prize nel 1994.

Living Time attiva due spazi contrastanti del TAG Art Museum, il Padiglione 4 e il Padiglione 5. La sua è un’indagine del ‘corpo come spazio’, le opere esposte spaziano dai primi lavori seminali di Gormley fino ai massicci “Lavori di espansione”, fino ai tentativi più recenti dell’artista di trattare il corpo umano come un’architettura.

Nel padiglione 4 e rispondendo alla natura chiusa dello spazio, 35 sculture sono esposte in una formazione a griglia. Questo segna la prima occasione in cui Gormley mostra il suo lavoro senza riferimento alla cronologia, consentendo ai visitatori di creare i propri collegamenti tra le opere.

La mostra culmina nel padiglione 5 con quattro ‘Opere di espansione’, opere che rinegoziano il confine della pelle e sono ciò che Gormley ha chiamato “esplosioni contenute“.

Parlando della mostra e del suo messaggio urgente, Gormley ha detto: “Questa mostra riflette il percorso
che abbiamo effettuato, sempre più contestualizzati da un ambiente costruito. Il vecchio detto che noi
facciamo il mondo ma poi il mondo ci fa non è mai stato così vero. Sto cercando di riconciliare il cyber
mondo con il mondo biologico e questa mostra non è altro che una materializzazione della tensione tra queste due realtà.”