Andreas Senoner - Sculture contemporanee
Annalisa Grassano | On 14, Set 2015
Le sculture in legno di Andreas Senoner mostrano una visione del mondo che va ben oltre la cruda essenzialità.
di Annalisa Grassano
Andreas Senoner nasce nel 1982 a Bolzano, vive e lavora tra Santa Cristina in Val Gardena (BZ) e Firenze.
Si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, alla Facultad de Bellas Artes San Carlos di Valencia (Spagna) e presso il Minneapolis College of Art and Design (Minneapolis, USA) dove ha modo di seguire la scuola di scultura del professor Kinji Akagawa insieme al quale approfondisce la tecnica della scultura del legno.
Ben presto il legno diviene il suo materiale espressivo principe, e diventerà una costante in tutto il suo operato artistico. Nella sua ricerca si concentra principalmente sulla figura umana, sempre in posizione frontale, le sue opere sono caratterizzate da una forte tensione emotiva, capace di stimolare una relazione coinvolgente con lo spettatore, nel trionfo di un’umanità vicina e pervasa da un senso antico di sacralità.
I suoi lavori rappresentano l’essenza di una contemporaneità feroce, gli sguardi assenti delle sue sculture umane lasciano un’impressione di malinconia e disturbo e racchiudono un mesto senso di smarrimento e di spensieratezza perduta. Piccole miniature accompagnano i personaggi come a volerne rendere ancora più visibile l’intimità, come a volerci guidare nella decodificazione dei sentimenti, conferendo così una armonia empatica in grado di stringere e raccontare.
La sua è una visione del mondo che va ben oltre la cruda essenzialità e mostra un nuovo sguardo puro e fragile, un meraviglioso esempio di esistenza umana.
What would attempt to do if you knew you could not fail, 2010
Collar of thorns, 2008
I don’t believe you anymore, 2010
I learned all I know by the age of nine, 2012.
I’m not my words, 2008
It would be so nice, 2013
Andreas Senoner – Target, 2013.
Neverland, 2009
I, who had so many dreams, 2014
The day before my birth, 2012
Mask, 2013
Fly Wendy, fly, 2012
– photo credits: © Andreas Senoner
– website: andreassenoner.com
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