Ai Weiwei - Libero
Redazione Art-Vibes | On 07, Ott 2016
La libertà creativa dell’artista cinese, tra attivismo politico, autobiografia e ricerca formale.
di Redazione Art Vibes
Picture: Ai Weiwei – Reframe (Nuova cornice), Palazzo Strozzi, Firenze 2016. PVC, policarbonato, gomma cm 650 x 325 x 75 ciascuno. Courtesy of Ai Weiwei Studio.
Ai Weiwei, artista dissidente e icona della lotta per la libertà di espressione, è protagonista di una grande retrospettiva a Palazzo Strozzi a Firenze, dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017.
Una rassegna a cura di Arturo Galansino, dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, noto a livello globale per l’unione di attivismo politico e ricerca artistica attraverso opere spettacolari e provocatorie. Per la prima volta Palazzo Strozzi viene utilizzato come un luogo espositivo unitario, creando un’esperienza totalmente inedita per i propri visitatori e permettendo all’artista cinese di confrontarsi con un contesto ricco di sollecitazioni storiche e spunti architettonici. La facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina, si popolano di iconiche installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto.
Una nuova grande installazione dell’artista, coinvolge due facciate dell’edificio rinascimentale con ventidue grandi gommoni di salvataggio arancioni ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi: un progetto che porta l’attenzione ai destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo. Il centro del Cortile è invece dominato da Refraction (Rifrazione), una gigantesca ala metallica fatta di pannelli solari resa immobile dalle grandi dimensioni e dal peso di oltre cinque tonnellate, suggestiva metafora della costrizione e della negazione della libertà.
Refraction (Rifrazione), 2014. Cucine solari, bollitori, acciaio, cm 222,5 x 1256,5 x 510,6. Courtesy of Ai Weiwei Studio
Snake Bag (Borsa serpente), 2008, 360 zaini, cm 40 x 70 x1700. Courtesy of Ai Weiwei Studio
Per non dimenticare le vittime del terremoto che sconvolse il Sichuan, dove migliaia di studenti morirono nel crollo delle scuole, collassate a causa dei materiali scadenti utilizzati dal governo cinese, l’artista cristallizza la memoria del dramma in una serie di opere come Snake Bag (Borsa serpente), formato da 360 zaini scolastici cuciti a formare un serpente, che ricorda i moltissimi oggetti appartenuti alle giovani vittime ritrovati dall’artista nelle macerie. Rebar and Case (Tondino e cassa) invece, costituita da contenitori in pregiato legno huali con riproduzioni in marmo bianco dei tondini in ferro rinvenuti contorti tra le macerie, evoca le bare, le cui forme stravolte rispecchiano gli oggetti che conservano.
Simbolo della lotta per la libertà di espressione, nelle sue opere si fondono riferimenti alla storia cinese passata e presente. Una carriera culminata nel 2008 con l’inaugurazione del nuovo stadio olimpico di Pechino, da lui firmato insieme a Herzog & de Meuron. Nello stesso anno ha dato inizio a una serie di azioni e opere d’arte che denunciavano la censura del governo sul terremoto nello Sichuan, sino a pubblicare sul suo blog i nomi dei quasi seimila bambini morti sotto le macerie di scuole e ospedali. In conseguenza di ciò il blog, arrivato ad avere 17 milioni di visite e 100 mila contatti giornalieri, è stato oscurato nel 2009, mentre nel 2011 Ai Weiwei è stato arrestato e imprigionato per 81 giorni. Per i successivi quattro anni il suo passaporto è stato confiscato e sono state limitate le sue libertà personali, impedendogli di viaggiare e parlare con la stampa. Ciò non ha limitato la sua produzione artistica e la crescita della sua notorietà globale. L’artista ha continuato a esporre le proprie opere nei principali musei e spazi internazionali diventando una delle personalità più seguite al mondo sui social network, utilizzati come strumento di diffusione della sua arte e delle sue denunce politiche.
«Non separo mai la mia arte dalle altre mie attività. C’è un impatto politico nelle mie opere e non smetto di
essere artista quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica»Ai Weiwei
Ai Weiwei – Rebar and Case (Tondino e cassa), 2014. Legno huali, marmo e gommapiuma, differenti dimensioni. Courtesy l’artista e Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Les Moulins/Habana
Stacked (Impilate), 2012. Biciclette, acciaio, gomma, cm 571 x 1214,7 x 733,9. Courtesy l’artista e Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Les Moulins/Habana
Ai Weiwei – Grapes (Grappolo), 2013. 34 sgabelli della dinastia Qing (1644-1911), cm 170 x 208 x 184. Courtesy of Ai Weiwei Studio
– via: Art Vibes submission – photo courtesy of: Palazzo Strozzi
– Exhibition info: Ai Weiwei – Libero, a cura di Arturo Galansino.
– When: 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017.
– Where: Palazzo Strozzi, piazza Strozzi, 50123 Firenze.
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