Ai Weiwei - AI vs AI | CIRCA
Francesco S. | On 16, Gen 2024
L’artista cinese sottopone all’intelligenza artificiale 81 domande per indagare il ruolo dell’umanità in un contesto in continua evoluzione, tra crisi globali e nuove tecnologie predominanti.
di Francesco Spaghi
– Picture: Rendering of Ai Weiwei’s Ai vs A.I. on the Piccadilly Lights in London. Photo: © CIRCA.
Tra l’11 gennaio e il 31 marzo 2024, l’artista Ai Weiwei porrà 81 domande all’intelligenza artificiale per il suo ultimo progetto denominato Ai vs AI.
Per la prima volta l’artista dissidente cinese impiega l’intelligenza artificiale nella sua pratica artistica, un progetto che prevede una durata di 81 giorni, 81 proprio come i giorni di reclusione di Ai in una prigione cinese nel 2011.
Ogni domanda indagherà un ampio spettro di temi, dalla politica, alla filosofia, alla scienza, alla ricerca di una risposta circa il ruolo dell’umanità, invischiata in un processo di continua evoluzione, tra crisi globali e nuove tecnologie predominanti.
“Non si tratta di libertà di parola. Si tratta di libertà di domande”, afferma Ai Weiwei. “Tutti hanno il diritto di fare domande. Nelle nostre domande, più che nelle risposte, possiamo trovare la mappa della mente umana. Facciamo domande alla ricerca di apprendimento e comprensione, separandoci dai sistemi di Intelligenza Artificiale (AI) privi di identità interiori. Le domande che poniamo rivelano la nostra umanità e le nostre preoccupazioni, allontanando ulteriormente l’uomo che pone la domanda dai sistemi meccanici, privi di una storia di vita, incapaci di generare una domanda sincera.”
Le 81 domande di Ai Weiwei sono sia la continuazione di una profonda storia di indagine razionale e spirituale, sia un autoritratto innatamente peculiare. Ai vs AI è sia un tentativo di rinvigorire l’antica convenzione dei dialoghi filosofici (da Socrate ai Saloni illuministi), sia una mappa disegnata a mano della mente di Ai.
AI WEIWEI: Ai vs AI | CIRCA. video courtesy of: CIRCA
Prendendo ispirazione sia dal Tiānwèn (“Le domande celesti”, una raccolta di 172 domande poste agli dei e incise sulle pareti di un tempio 2.300 anni fa dal leggendario poeta Qu Yuan), che dagli 81 giorni di prigionia di Ai, la performance esplora come l’atto di porre domande conservi ancora oggi un forte potere. “Le autorità sanno sempre più di te e fanno il gioco di non dirti quello che sanno” – afferma l’artista – “In ogni momento ti dicono meno di quanto dovresti sapere”.
Come molti che hanno vissuto sotto sistemi autoritari, Ai non ha ancora una risposta alle domande fondamentali che plasmano la vita: “Perché sono stato incarcerato? Perché sono stato rilasciato?” Storie così dolorose e complesse sono il fondamento delle nostre identità; le domande che Ai pone oggi vengono poste dalla persona che ha vissuto questa vita, tracciando una distinzione irrisolvibile tra uomo e macchina. “Le domande sono importanti perché si riferiscono alle nostre storie personali”.
Ai Weiwei behind the scenes of Ai vs A.I.. Photo: Leroy Boateng, courtesy of CIRCA
Per tutti gli esseri umani, dai bambini appena curiosi agli adulti più longevi, la questione più importante è la capacità di conservare la libertà, afferma Ai. Le risposte vengono regolarmente e serialmente prodotte nelle fabbriche della conoscenza, tra cui scuole, istituzioni religiose, nazioni e miti nazionali, eppure spesso crediamo che le risposte rimangano più importanti delle domande.
Le domande sono, di per sé, generative: nel chiedere, abbozziamo un terreno vago dell’indagine umana: per migliaia di anni, poeti e pensatori cinesi si sono chiesti cosa avremmo potuto trovare camminando sulla superficie della luna, dice Ai. Per questo fertile paesaggio dell’immaginazione, l’arrivo degli astronauti sulla Luna e la fotografia dei crateri polverosi forniti dall’esplorazione lunare hanno segnato la distruzione del terreno creativo. “L’espressione è sempre stata strutturata da parole e forme – come le fiabe e la mitologia”, afferma Ai. “Dobbiamo dare un carattere simbolico a qualsiasi espressione”.
Tuttavia, i crescenti sistemi di produzione tecnologica e di conoscenza pongono nuove sfide alla nostra capacità di mettere in discussione il mondo. In un’epoca di crescente intelligenza artificiale, in cui il ruolo dell’umanità in molte forme di lavoro della conoscenza si riduce a porre le domande giuste a potenti sistemi di elaborazione delle informazioni, ci viene ricordato che le domande sono molto più che un mezzo per raggiungere un fine, afferma Ai. “Se mai gli esseri umani saranno liberati, sarà perché poniamo le domande giuste, non perchéforniamo le risposte giuste”.
– via: news.artnet.com – Photo: Leroy Boateng, courtesy of “>CIRCA.
– Exhibition info: Ai Weiwei – AI vs AI
– When: 11 gennaio – 31 marzo 2024.
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