Alleg - "Roots Bloody Roots", murale alla REMS di Empoli
Redazione Art-Vibes | On 15, Set 2024
Radici e colori animano il muro della REMS di Empoli: Alleg dà vita all’opera Roots Bloody Roots, un complesso ecosistema allegorico per rappresentare una natura psicologica, politica e sociale, nella quale l’essere vivente è inteso nella sua relazione con il mondo naturale e artificiale.
di Redazione Art Vibes
Picture: Alleg – “Roots Bloody Roots“, muro, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), Empoli
Il muro perimetrale della Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) di Empoli si trasforma in un manifesto di arte urbana grazie all’opera “Roots Bloody Roots” realizzata da Alleg, muralista di grande esperienza e con un profondo legame con le tematiche sociali. Il progetto è promosso dalla cooperativa sociale SintesiMinerva di Empoli e curato dalla Street Levels Gallery di Firenze.
L’opera, dalle dimensioni colossali (circa 40×6 metri), è una narrazione viva che intreccia significati sociali a rappresentazioni naturali: sei figure antropomorfe rappresentate con elementi vegetali si sviluppano lungo il muro perimetrale della REMS di Empoli, nell’area che conduce allo spaccio, dove sono venduti i prodotti agricoli provenienti da un progetto di agricoltura sociale della cooperativa SintesiMinerva.
Alleg – “Roots Bloody Roots”, muro, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), Empoli
Alleg – “Roots Bloody Roots”, muro, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), Empoli
Alleg utilizza un complesso ecosistema allegorico per rappresentare una natura psicologica, politica e sociale, nella quale l’essere vivente è inteso nella sua relazione con il mondo naturale e artificiale. Un elemento chiave è il missile spezzato, simbolo antibellico, e l’uomo chinato, rappresentante di un Eden terrestre dal quale genera la vita, porgendo un cumulo di terra che diventa simbolo generativo.
La tecnologia, rappresentata sia dal missile sia da un bidone, emerge come un’entità autonoma nella scacchiera del gioco tra uomo, animale e natura. Pur creata dalle capacità dell’uomo, questa finisce per limitarlo e depotenziarlo, evidenziando il conflitto tra la potenziale piena espressione del vivente e il bisogno di controllarla.
L’analisi di Alleg non si ferma alla superficie, ma l’artista esplora anche le profondità della rizosfera, i mondi sotterranei delle piante, teatro di una comunicazione incessante. Con un’analogia visiva, le piante vengono contrapposte agli esseri umani, evidenziando come i centri nervosi e gli organi siano disposti in modo opposto.
La struttura del mondo vegetale viene così rappresentata nella forma umana in un processo di antropomorfizzazione che rivela il tentativo, ed il bisogno, distintivo della nostra specie di riconoscersi, vedersi, e leggersi.
Alleg – “Roots Bloody Roots”, muro, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), Empoli
L’intera opera è ricca di dettagli e significati allegorici: numerosi elementi, come il narciso, il fiordaliso, il garofano e persino il cocomero, simboli botanici inconsueti, arricchiscono il murale con strati di significato ispirati dalla “Botanica Parallela” di Leo Lionni, illustre inventore e cronista di una nuova scienza immaginaria.
L’opera Roots Bloody Roots invita a riflettere sulla nostra interazione con la natura, la tecnologia e la società, creando un ponte visivo e allegorico tra l’arte urbana e le tematiche contemporanee più urgenti.
Alleg – Note biografiche
Alleg (Aquila, 1980) è un muralista ed educatore impegnato nel sociale nelle arti visive. Laureato con lode in “New Media” presso le Belle Arti di Milano nel 2007, ha intrapreso la carriera di insegnante di disegno presso il carcere minorile “C. Beccaria” di Milano, dedicandosi all’educazione dei giovani detenuti.
Nel 2008, ha insegnato Animazione Sperimentale alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e ha collaborato come operatore di animazione per Rai 2 nel programma “Palcoscenico”. Dal 2006 al 2009, ha assistito alla regia del videoartista Yuri Ancarani, contribuendo al suo sviluppo tecnico e creativo. Ha diretto il festival culturale “Trabafest” dal 2009 al 2013 e ha ottenuto il nono posto al “Premio Nazionale delle Arti” nel 2009 con il suo video di animazione “O”.
La sua carriera internazionale è decollata con la vittoria del progetto “Leonardo” nel 2010, che lo ha portato a Berlino per collaborare con “Mica Moca” in attività artistiche. Nel 2015, ha contribuito come muralista ed educatore artistico al progetto “Borgo Vecchio Factory” a Palermo. Due anni dopo, ha partecipato al progetto “Boltik Baik” in Lettonia, promuovendo la mobilità artistica.
Nel 2017 ha fondato e diretto il festival “Borgo Universo” ad Aielli (AQ), unendo arte e astronomia e realizzando il progetto artistico “Fontamara“. La carriera di Alleg dimostra come l’arte possa essere un potente strumento di educazione e inclusione sociale, lasciando un impatto significativo a livello nazionale e internazionale.
Alleg – “Roots Bloody Roots”, muro, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), Empoli
Alleg – “Roots Bloody Roots”, muro, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), Empoli
– via: streetlevelsgallery.com
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