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Art Vibes – Let's share beauty | December 18, 2024

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CÉZANNE – RENOIR, REGARDS CROISÉS. Capolavori dei Musées de l’Orangerie et d’Orsay

CÉZANNE – RENOIR, REGARDS CROISÉS. Capolavori dei Musées de l’Orangerie et d’Orsay

| On 10, Lug 2024

In mostra presso la Fondation Pierre Gianadda di Martigny un dialogo tra le traiettorie creative di due grandi Maestri della pittura francese.


di Redazione Art Vibes


Picture: Paul Cézanne – Vase paillé, sucrier et pommes. Date: entre 1890 et 1894. Huile sur toile. 36 x 46. 68,5 x 77,8 x 8,5. Musée de l’Orangerie, Paris. © RMN-Grand Palais (Musée de l’Orangerie) / Hervé Lewandowski.


Cézanne, Renoir: sguardi incrociati su due maestri della pittura francese dell’ultimo quarto del XIX secolo e dell’inizio del XX: Renoir esposto nel 2014 alla Fondation Pierre Gianadda e Cézanne nel 2017. Eccoli riuniti dar vita alle pareti della Fondazione con delle opere che si accostano, si confrontano, si emancipano e diventano segnali delle future avanguardie del XX secolo.

È la sfida messa in atto questa estate dai musei parigini dell’Orangerie e d’Orsay con circa 60 dipinti. Sylvain Amic, presidente dei musei d’Orsay e dell’Orangerie e Claire Bernardi, direttrice del museo dell’Orangerie, ricordano con emozione il sostegno e l’impegno di Léonard Gianadda per il successo di questo dialogo al vertice tra Cézanne e Renoir.

 

Paul Guillaume mercante d’arte e anche collezionista di Cézanne e Renoir

La maggior parte delle opere esposte in mostra provengono dalla collezione di Paul Guillaume, che aprì la sua prima galleria nel 1914l a Parigi in rue de Miromesnil. Giovane mercante autodidatta, proveniente da un ambiente modesto, senza alcuna predisposizione al mercato dell’arte, a Montmartre prima della guerra si era accostato agli artisti e agli scrittori riuniti attorno al Bateau-Lavoir.

Appassionandosi all’ “arte negra” di cui diventò uno degli specialisti e uno dei rari mercanti di Parigi, fu tra i primi a riconoscere il carattere artistico degli oggetti africani accanto a de Vlaminck, Derain, Matisse, Picasso e Apollinaire.

Fin dal primo incontro, Apollinaire sostiene l’intraprendenza di Paul Guillaume presentandogli gli artisti e incoraggiandolo nell’attività della galleria. Nel dicembre 1914, Apollinaire parte per la guerra, mentre Guillaume riesce a sottrarsi alle campagne di mobilitazione. I due amici restano in contatto e Apollinaire lo invita a comprare “i dipinti a buon mercato… di Cézanne”. In circa 20 anni, Guillaume costituisce una raccolta di centinaia di opere dall’impressionismo all’arte contemporanea.

 

Paul Cézanne - Paysage au toit rouge ou Le Pin à l'Estaque. Date: entre 1875 et 1876. Huile sur toile. 73 x 60. 99,5 x 86,4 x 13,5. Musée de l'Orangerie, Paris. © RMN-Grand Palais (Musée de l'Orangerie) / Hervé Lewandowski
Paul Cézanne – Paysage au toit rouge ou Le Pin à l’Estaque. Date: entre 1875 et 1876. Huile sur toile. 73 x 60. 99,5 x 86,4 x 13,5. Musée de l’Orangerie, Paris. © RMN-Grand Palais (Musée de l’Orangerie) / Hervé Lewandowski

 

Cézanne nella collezione Walter-Guillaume del Musée de l’Orangerie

Cézanne, ancora poco riconosciuto, viene acquistato solo da rari collezionisti ma sta già suscitando l’interesse degli artisti d’avanguardia. Criticati in precedenza, i dipinti di Cézanne sono ormai regolarmente esposti. All’inizio Guillaume non era in grado di acquistare i suoi quadri, ma compra opere di altri pittori e rapidamente ottiene un sorprendente successo.

Molti grandi mercanti hanno nel frattempo lasciato Parigi e Paul Guillaume si fa strada in un mercato dell’arte che, passato il caos dell’entrata in guerra, ridiviene dinamico. Aperto uno spazio espositivo in Avenue de Villiers dove presenta le opere, Guillaume nel 1916 fa delle inserzioni pubblicitarie scrivendo “dall’1 settembre acquisto opere di Renoir, Cézanne, Van Gogh, Lautrec, Monet, Picasso ecc.

Durante la guerra si crea una clientela internazionale. È uno dei primi a capire l’importanza dei pittori impressionisti e soprattutto di Cézanne e Renoir. Ormai è un mercante affermato e diventa anche un collezionista avveduto dei pittori del suo tempo, tra cui, ovviamente, Cézanne.

Nel 1926 acquista il Portrait de Madame Cézanne (1885/1890). Ma possiede numerosi altri dipinti del pittore di Aix: Baigneur assis au bord de l’eau (1876) e Les Baigneuses (1880così come la natura morta Vase paillé, sucrier et pommes (1890/1894). C’è da rimanere sorpresi dall’attualità delle scelte di Guillaume, perché acquista opere importanti come i ritratti che Cézanne dipinse dei suoi cari, Madame Cézanne au jardin, Portrait du fils de l’artiste (1880 circa), opere dalla ardita ricerca formale.

 

Dalla collezione di Paul Guillaume al museo

Nel 1934, Paul Guillaume muore prematuramente senza aver completato quell’ “hotel-musée” che aveva progettato. La sua vedova, Juliette Lacaze detta Domenica, seguendo le volontà testamentarie del marito, chiude la galleria ed eredita l’incredibile collezione. Fra le volontà testamentarie c’era la richiesta che la collezione fosse destinata al Museo del Louvre, lasciando però alla moglie la facoltà di vendere le opere secondo le sue necessità.

Quando nel 1959 e nel 1963 i Musei nazionali acquistarono da Juliette Lacaze (allora Domenica Walter dopo un secondo matrimonio) la collezione di Paul Guillaume, si era notevolmente ridotta. Le opere più intriganti di Picasso e Matisse – quelle dell’esperienza cubista – erano state vendute, così l’insieme appariva molto ricco di opere impressioniste.

 

Auguste Renoir - Le Poirier d'Angleterre ou Le Verger à Louveciennes. Date: vers 1873.  Huile sur toile, 66,5 x 81,5. 88,5 x 105 x 11. Musée d'Orsay, Dation, 2012, © Musée d’Orsay, Dist. RMN- Grand Palais / Patrice Schmidt
Auguste Renoir – Le Poirier d’Angleterre ou Le Verger à Louveciennes. Date: vers 1873. Huile sur toile, 66,5 x 81,5. 88,5 x 105 x 11. Musée d’Orsay, Dation, 2012, © Musée d’Orsay, Dist. RMN- Grand Palais / Patrice Schmidt

 

Sull’importanza dell’opera di Cézanne all’Orangerie

Per quanto riguarda Cézanne, Domenica acquisisce diversi paesaggi. Le rocher rouge (1895 circa) e Dans le parc du Château noir (1898-1900) testimoniano l’ultima ricerca del pittore nella rappresentazione del paesaggio, mentre il Paysage au toit rouge o Le Pin à l’Estaque (1875 -1876) segnano gli inizi di Cézanne nella pittura en plein air e il suo attaccamento agli impressionisti. In sintesi, il museo dell’Orangerie possiede cinque dipinti di Cézanne acquistati da Paul Guillaume e altri dieci da Domenica, così che l’Orangerie riunisce oggi alcune delle opere più importanti del maestro di Aix.

 

Paul Guillaume e la sua predilezione per Renoir

La predilezione di Paul Guillaume per Renoir si è rivelato precoce. Ne troviamo tracce a partire dalla fine degli anni Dieci. Le radici del particolare gusto di Paul Guillaume per Renoir sono probabilmente da ricercare in colui che fu il suo mentore e che lo introdusse negli ambienti artistici parigini, il grande poeta e critico d’arte Guillaume Apollinaire (1880-1918).

Dopo la sua morte, il gallerista rimase fedele allo spirito di colui che fu suo amico e guida nel mondo delle arti e ricordò la lezione dello scrittore che definì Renoir “il più grande pittore d’arte di questo tempo e uno dei più grandi pittori di tutti i tempi”. Nella sua rivista “Les Arts de Paris”, Paul Guillaume pubblica i dipinti di Renoir a partire dal 1919 e definisce un ritratto di Madame Charpentier di Renoir esposto al Louvre “un’opera di assoluta bellezza”.

Molte altre riproduzioni dei dipinti di Renoir, la maggior parte dei quali provenienti dalla sua stessa collezione, compaiono in questa rivista. Quasi solo sul mercato dell’arte moderna durante gli anni della guerra, Paul Guillaume, grazie alle notevoli disponibilità finanziarie, ha potuto acquisire tele di artisti dalla fama ormai consolidata come Cézanne e Renoir.

Il dottor Barnes, celebre collezionista americano, contribuì a supportare l’attenzione di Paul Guillaume e di sua moglie per le opere della maturità di Renoir. Paul Guillaume ospita nel 1928 nella sua galleria londinese una grande mostra di dipinti di Renoir, provenienti dalle collezioni dei figli dell’artista, assieme a quelli di artisti come Derain, Picasso, Cézanne, Matisse e altri, collocando così la produzione di Renoir in singolari giochi di corrispondenze e affinità elettive ed inserendo deliberatamente il pittore in una storia della modernità.

In questo periodo Paul Guillaume arricchì notevolmente la sua collezione privata di opere di Renoir, certo con l’intento di venderne alcune al dottor Barnes ma anche e soprattutto per gusto personale. Grazie agli album del gallerista possiamo stabilire che fino al 1934 ben 55 opere di Renoir passarono per le sue mani, per la sua galleria o per la sua collezione personale. La sua scelta si concentra principalmente sul periodo successivo all’impressionismo. Diversi soggetti attirarono l’attenzione del mercante: ritratti che rappresentavano per la maggior parte donne e bambini (Claude Renoir en clown, Jeunes filles au piano), nudi femminili, ma anche nature morte e paesaggi.

 

Renoir nella collezione di Paul Guillaume e al Musée de l’Orangerie

Gallerista esperto e collezionista appassionato, Paul Guillaume si circonda, tra l’altro, delle opere di Renoir nel suo appartamento e le rende familiari del suo ambiente intimo.

Ad esempio, nelle fotografie del suo alloggio in Avenue de Messine, le opere di Renoir occupano un posto speciale per il loro numero e la loro qualità.

La moglie e poi vedova di Paul Guillaume, nell’ottobre del 1934, accentuerà il posto di Renoir nella collezione ereditata acquistando sue altre opere come Yvonne e Christine Lerolle al pianoforte.

Paul Guillaume e poi la sua vedova, sono riusciti a riunire una notevole quantità di dipinti di Renoir, con particolare attenzione a quelli della maturità. Con 24 opere in totale, Renoir è attualmente il secondo artista più rappresentato nella collezione Walter-Guillaume del Musée de l’Orangerie. Renoir si confronta così con i grandi maestri delle avanguardie dell’inizio del XX secolo, in un dialogo interessante sia con le grandi bagnanti di Picasso che con le odalische di Matisse, rendendo l’opera del maestro il substrato fertile di una certa modernità.

 

Cézanne e Renoir: Guardando il mondo

Al crocevia tra il XIX e il XX secolo, Renoir e Cézanne tracciano due solchi di modernità pittorica: il primo aprendo la strada all’impressionismo, dove la linea cede il posto al tocco, al colore e alla luce; la seconda aprendo un nuovo percorso con tracce ritmiche e sintetiche.

Seppur distinte, le loro traiettorie non hanno mai smesso di incontrarsi, nell’amicizia, nell’ammirazione reciproca, nella comunanza di soggetti e di domande, dalla natura morta ai paesaggi, dal ritratto al nudo, e perfino nella ricerca dell’essenza delle cose e degli esseri. In comune i due pittori avevano anche collezionisti e mercanti visionari che li affermarono sul mercato dell’arte: Victor Chocquet, Ambroise Vollard, Albert Barnes e ovviamente Paul Guillaume oltre a sua moglie Domenica. Non c’è quindi nulla di artificiale in questo dialogo tra le opere di Cézanne e Renoir che continua quello che ebbe luogo tra i due uomini nello studio del pittore Charles Gleyre agli albori della loro carriera.

 

Il tocco fluido di Renoir, il tocco costruito di Cézanne

La prima parte della mostra presenta un’introduzione basata ogni volta sul confronto tra due dipinti di Cézanne e Renoir. Evidenzia i temi più tipici proponendo i confronti sul loro modo di dipingere nature morte, paesaggi, ritratti e bagnanti. Ad esempio: Les pêches, 1881, di Renoir e Vase paillé, sucrier et pommes, tra il 1890 e il 1894 di Cézanne.

 

Auguste Renoir - Jeunes filles au piano. Date: vers 1892, Huile sur toile, 116 x 81, 144 x 111, Musée de l’Orangerie, Paris. © Grand Palais RMN (Musée de l’Orangerie) / Franck Raux
Auguste Renoir – Jeunes filles au piano. Date: vers 1892, Huile sur toile, 116 x 81, 144 x 111, Musée de l’Orangerie, Paris. © Grand Palais RMN (Musée de l’Orangerie) / Franck Raux

Per Les pêches Renoir moltiplica i punti di vista. Offre una visione a volo d’uccello del soggetto principale posto al centro in un portafrutta bianco. Mette in risalto i toni scintillanti dei frutti disposti a piramide con il contrappunto di una pesca isolata. I motivi dell’arazzo con il suo fogliame colorato formano un vero e proprio paesaggio trattato con il tocco impressionista.

In Vase paillé, sucrier et pommes la paglia del vaso, tema ricorrente nelle nature morte di Cézanne, diventa l’eponimo del titolo del dipinto. Risulta essere il perno della composizione. Frutti dalla sensualità palpabile appaiono in primo piano in una produzione teatrale. Mentre il tavolo sembra inclinarsi, il gioco di luci e colori struttura la scena. La zuccheriera e il piatto bianco donano chiarezza. Il dipinto colpisce per l’atemporalità del soggetto e per la monumentalità con cui Cézanne riesce a rappresentare modesti oggetti quotidiani.

 

La varietà dei tocchi di Renoir e quelli materici di Cézanne

Nella seconda parte, un approccio cronologico ai due artisti mette in luce la loro peculiare evoluzione stilistica. Le poirier d’Angleterre, 1873, dove Renoir presenta un paesaggio pienamente impressionista dominato da diverse tonalità di verde, sottolinea l’attrazione del pittore per l’abbondante vegetazione, che è sia la decorazione che il soggetto della tela, e domina le tre figure umane che mettono in risalto il lato monumentale del pero.

I riflessi di luce, che il pittore si sforza di tradurre, si ritrovano nel gioco dei colori, scandito da toni chiari e da un tocco leggero, quasi trasparente. I personaggi sono appena delineati nonostante lui sia un fan delle scene di genere. In Paysage au toit rouge, 1875/76, Cézanne, introdotto alla pittura all’aperto da Pissarro, gioca con effetti materici per rappresentare i diversi elementi.

Il cielo è spazzato con un pennello, i tratti lunghi evocano la distesa dei campi, il fogliame è rappresentato da virgole animate e le case da tratti spessi. L’opera sorprende per la sua composizione asimmetrica che non designa nessun soggetto specifico se non l’intero paesaggio. Un albero in primo piano si apre sull’orizzonte, mentre al centro del dipinto un massiccio nasconde l’ingresso di una casa, appena visibile.

 

La loro posterità nella generazione moderna

La parte finale dell’esposizione mostra il passaggio ai posteri di Cézanne e Renoir. “Dobbiamo trattare la natura attraverso il cilindro, la sfera e il cono” scrive Cézanne. La sua applicazione nella geometrizzazione delle forme e nella costruzione dello spazio annuncia il cubismo come in Dans le Parc du Château noir, 1900.

Cézanne si occupa di alberi, in una composizione serrata, incentrata sull’albero, il soggetto preferito dell’artista alla fine della sua vita. Mentre Renoir ha contribuito a plasmare il corso dell’arte moderna con la sua esplorazione della luce, la sua maestria nella ritrattistica e la sua celebrazione dei nudi come in Femme nue couchée, 1906.


Testi tratti dal catalogo Cézanne – Renoir
Di Antonietta de Wolff – Fonti: Catalogo Cézanne – Renoir, 2024


Exhibition info: CÉZANNE – RENOIR, REGARDS CROISÉS. Capolavori dei Musées de l’Orangerie et d’Orsay. Mostra a cura di Cécile Girardeau, conservatrice al Musée de l’Orangerie.

When: 12 luglio – 19 novembre 2024.
Where: Fondation Pierre Gianadda, Rue du Forum 59, 1920 Martigny (Svizzera).


– website: gianadda.ch


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