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Art Vibes – Let's share beauty | November 17, 2024

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Felice Carena - Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo

Felice Carena – Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo

| On 11, Giu 2024

La “forma” della luce nella pittura contemporanea del Maestro torinese Felice Carena: un’ampia retrospettiva alle Gallerie d’Italia (Milano).


di Francesco Spaghi


Picture: Felice Carena
- Estate (L’amaca), 1933,
olio su tela, 156 x 200 cm
Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (inv. P/1078). Su concessione della Fondazione Torino Musei. foto: Studio Fotografico Gonella 2024.


A 145 anni dalla nascita, la mostra dedicata a Felice Carena presso le Gallerie d’Italia a Milano, vuole ricostruire la parabola artistica del grande pittore torinese, ma fiorentino e veneziano d’adozione, considerato fino agli anni Quaranta uno dei grandi maestri del Novecento europeo, che ebbe una straordinaria produzione grazie alla sua ricerca pittorica, luminista e poetica.

In mostra oltre cento opere, oggi conservate in collezioni pubbliche e private delle città in cui il pittore visse e lavorò (Torino, Roma, Firenze e infine Venezia), e anche importanti e sorprendenti inediti.

L’esposizione illustra la carriera e i successi di Carena che attraversa la prima metà del XX secolo con sperimentazioni sempre nuove, che spaziano dal simbolismo all’espressionismo, in una continua ricerca di dialogo con la tradizione classica e rinascimentale.

 

Felice Carena
- Ofelia, 1912,
olio su tela, 62 x 200 x 3 cm, Collezione Alessandro Fogliato
Felice Carena
- Ofelia, 1912,
olio su tela, 62 x 200 x 3 cm, Collezione Alessandro Fogliato

Già in gioventù guardava non solo al luminismo nordico ma anche ai preraffaeliti e al simbolismo. In mostra saranno presenti le opere della piena plasticità degli anni Dieci, le composizioni molto più astratte e volumetriche degli anni Venti – come Gli Apostoli e La Pergola – fino ad arrivare all’opera del 1933 L’estate (L’amaca), che è da considerarsi uno dei suoi maggiori capolavori, per arrivare ai dipinti sacri del Dopoguerra italiano.

Felice Carena mantiene la sua peculiare individualità rispetto agli altri autori italiani dell’epoca. Nascono, infatti, i lavori “tardi” dal tono drammatico quanto splendente, e le opere di forte impatto religioso, come la Deposizione del 1939, proveniente dai Musei Vaticani, che rinnovano il percorso moderno dell’arte cristiana.

 

Felice Carena - Installation view, Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo. Photo credit: Federico Laddaga
Felice Carena – Installation view, Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo. Photo credit: Federico Laddaga

Nel Dopoguerra scelse un meditato isolamento nella città di Venezia dove strinse un rapporto intimo e profondo con alcuni suoi mecenati come Gilberto Errera e Vittorio Cini. Dopo aver lasciato l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1945, Carena approfondisce i temi della natura morta e i temi sacri, come si vede nell’importante serie di disegni provenienti dalla Fondazione Giorgio Cini, e lo straordinario e drammatico Adamo ed Eva dai toni terrei ed espressionisti, entrambi eccezionalmente in mostra presso le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Milano.

Attraverso sei sezioni espositive, ognuna dedicata a un periodo specifico della vita dell’artista: Tra Torino e Roma; Il periodo romano; Tra Roma e Firenze; Teatro; Il ritratto e la natura morta; Dipinti e Disegni Sacri, questa mostra restituisce il denominatore comune di tutti i lavori di Carena: la spasmodica ricerca di una luce interna agli oggetti. Una luce che non accarezza i corpi, ma si sprigiona da essi, diventando essa stessa “forma”.

 

Felice Carena - Teatro popolare, 1933,
olio su tela, 150 x 210 cm
Milano, Galleria d'Arte Moderna
Felice Carena – Teatro popolare, 1933,
olio su tela, 150 x 210 cm
Milano, Galleria d’Arte Moderna

 

Felice Carena – Note biografiche

Felice Carena (Torino, 1879 – Venezia, 1966) si forma presso l’Accademia Albertina di Torino, allievo di Giacomo Grosso. I suoi primi interessi sono rivolti a lavori di ambito secessionista e simbolista, mentre dopo il viaggio a Parigi durante gli anni dell’Accademia resta affascinato dalle opere di Courbet. Dopo aver vinto il Pensionato artistico nazionale nel 1906 con il dipinto La Rivolta, si trasferisce a Roma e nel 1910 ha una sala personale alla mostra degli Amatori e Cultori.

Nel 1912 espone alla Biennale di Venezia, mentre nel 1913 fa parte della commissione ordinatrice della I Secessione romana ed è attratto dalla pittura di Cézanne e Matisse. Le sue qualità creative ed espressive intanto sono largamente apprezzate dalla critica.

 

Felice Carena - Installation view, Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo. Photo credit: Federico Laddaga
Felice Carena – Installation view, Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo. Photo credit: Federico Laddaga

Dopo aver combattuto nella Grande Guerra, dove è nominato ufficiale di artiglieria, si trasferisce ad Anticoli Corrado, ambiente fervido di incontri e significativo per le sue scelte tematiche e formali. Tra il 1922 e il 1924 organizza a Roma insieme allo scultore Attilio Selva una scuola d’arte presso gli Orti Sallustiani. Le lezioni sono frequentate, tra gli altri, da Emanuele Cavalli, Giuseppe Capogrossi e Fausto Pirandello.

Nel 1924 è chiamato a insegnare per chiara fama all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Carena non si era mai discostato dalla sua solida cultura figurativa, evoluta dai modelli simbolisti e dalla sua stima per Cézanne e Gauguin.
Non ebbe dunque la necessità di invertire il suo corso stilistico, ma proseguì dando solidità e ricchezza di riferimenti classici alle sue composizioni, in cui via via affiora una componente espressionista, densa anche di una dimensione spirituale e religiosa.

Dal 1924 al 1944 Carena restò a Firenze ricoprendo il ruolo di presidente dell’Accademia che con lui ebbe il massimo del prestigio internazionale. Dopo la guerra il mutamento politico e sociale lo condusse a una nuova residenza, Venezia, in cui si completò, nel raccoglimento del suo studio e nella frequentazione dei modelli classici cinque-secenteschi, la sua aspirazione alla resa in luce della materia. Felice Carena scompare a Venezia nel 1966.

 

Felice Carena - Installation view, Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo. Photo credit: Federico Laddaga
Felice Carena – Installation view, Gallerie d’Italia, Milano, Museo di Intesa Sanpaolo. Photo credit: Federico Laddaga

Felice Carena
- Quiete, 1921,
olio su tela, 150 x 181 cm, Piacenza, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi (inv. 249). Courtesy Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Felice Carena
- Quiete, 1921,
olio su tela, 150 x 181 cm, Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi (inv. 249). Courtesy Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza.

Felice Carena - I Viandanti, 1908-1909, olio su tela, 159 x 300 cm, Udine, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Casa Cavazzini (inv. 93)
Felice Carena – I Viandanti, 1908-1909, olio su tela, 159 x 300 cm, Udine, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Casa Cavazzini (inv. 93)

Exhibition info: Mostra a cura di Luca Massimo Barbero, Virginia Baradel, Luigi Cavallo ed Elena Pontiggia.

When: 17 maggio – 29 settembre 2024.
Where: Gallerie d’Italia – Milano, Museo di Intesa Sanpaolo.


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