Environmental Photographer Of The Year 2023 - The Winners
Francesco S. | On 06, Gen 2024
Riflettere sulle urgenti sfide ambientali che il nostro pianeta deve affrontare: il fotografo italiano Maurizio di Pietro si aggiudica il titolo di “Environmental Photographer of the Year”.
di Francesco Spaghi
– Picture: Black Soldier Fly Farming – Maurizio Di Pietro (2022). Winner: Environmental Photographer of the Year.
Giunto alla sua sedicesima edizione, il concorso “Environmental Photographer of the Year”, lanciato da CIWEM e WaterBear e presentato da Nikon in associazione con MPB e sostenuto da Arup, celebra i potenti scatti di fotografi dilettanti e professionisti con l’obiettivo di riflettere sulle urgenti sfide ambientali che il nostro pianeta deve affrontare.
La rassegna ha attirato migliaia di iscrizioni online da oltre 159 paesi. I sei vincitori di quest’anno provengono principalmente da paesi soggetti a importanti crisi climatiche, tra cui Bangladesh, India e Argentina, con fotografi in prima linea che utilizzano le loro immagini come strumento per sensibilizzare e per generare consapevolezza sul tema.
Un drongo che caccia le termiti, mucche che guadano l’acqua allagata e un corallo che brilla come un albero di Natale sono tra le foto vincitrici del concorso “Environmental Photographer Of The Year” di quest’anno. Vediamo insieme tutte le immagini premiate:
Maurizio di Pietro, fotografo professionista con sede in Italia, è stato premiato con il titolo di “Environmental Photographer of the Year” per la sua foto che ritrae un innovativo esperimento alimentare con gli insetti presso l’Università di Torino.
Guidato dalla professoressa Laura Gasco, il progetto di ricerca valuta l’impatto dell’inclusione della farina di insetti nella dieta della trota iridea e dei polli per determinarne il potenziale come fonte di nutrimento, in particolare in considerazione dell’aumento della scarsità di cibo in linea con la crescita della popolazione.
L’Hermetia illucens, o mosca soldato, è ricca di proteine e costituisce una fonte alimentare altamente sostenibile, grazie al consumo minimo di acqua e suolo.
Nutrendosi di rifiuti alimentari, questi insetti contribuiscono anche ad innescare processi di economia circolare.
La foto fa parte della serie “Fame Zero” del fotografo italiano, che documenta l’insicurezza alimentare mondiale e la soluzione presentata dagli insetti.
Maurizio di Pietro racconta: “Il mio paese natale, l’Italia, sta vivendo una realtà spaventosa: il 22% si trova ora ad affrontare l’insicurezza alimentare, e questo numero è destinato ad aumentare con l’intensificarsi del cambiamento climatico. Attraverso le mie fotografie, però, non voglio solo documentare il problema, ma anche offrire una via da seguire.
Fotografando esperimenti su potenziali nuove fonti di cibo, spero di aprire i corridoi chiusi del mondo accademico e aumentare la consapevolezza di questa soluzione in tutto il mondo. Solo mostrando una via da seguire possiamo ispirare le persone ad abbandonare una visione del mondo intrisa di catastrofi e lottare per una prospettiva migliore”.
Il membro della giuria, Arati Kumar-Rao, ha commentato: “L’immagine racchiude la nostra dipendenza dalle creature più piccole per la sopravvivenza. Inoltre, è uno scatto magnificamente eseguito, evoca una fragilità che ben si adatta alla crisi che ci guarda in faccia. Era un’immagine su cui tornavo più e più volte e, per sua natura, mi faceva venire voglia di saperne di più”.
Flood Affected Area – Solayman Hossain (2023). Winner: Nikon’s Young Environmental Photographer of the Year
Solayman Hossain, 18 anni, ha conquistato il primo posto nella categoria “Nikon Giovane Fotografo Ambientale dell’Anno (21 anni e meno)”: la sua fotografia mostra un contadino e le sue mucche costretti a guadare l’acqua alluvionale per ricercare cibo, dopo che la strada è stata sommersa dall’acqua. La foto è stata scattata durante la stagione dei monsoni a Kushtia, in Bangladesh, in un villaggio vicino a quello dell’autore.
Solayman ha dichiarato: “Spero che la mia foto ispiri l’azione ambientale mostrando l’importanza della natura, sensibilizzando sulle questioni ambientali e incoraggiando gli altri a compiere passi positivi verso la sostenibilità”.
Il membro della giuria, Arati Kumar-Rao, ha dichiarato: “Una fotografia meravigliosamente composta con una splendida tavolozza di colori. Complimenti al nostro giovane vincitore per questa immagine del drone ben eseguita.”
Jahid Apu, fotografo professionista del Bangladesh, ha portato a casa la vittoria nella categoria “MPB Vision of the Future”: la sua foto di un ponte circondato da un mare di rifiuti di plastica, intitolata “Walk Through Trash”, inquadra la grave situazione ambientale del Bangladesh, uno dei paesi più inquinati dalla plastica: sono circa 646 le tonnellate di plastica raccolte ogni giorno nella capitale Dhaka.
Jahid ha detto: “Ogni volta che cammino su questo ponte, mi chiedo sempre come possiamo sopravvivere con così tanta plastica. I bambini spesso giocano nella spazzatura, con le comunità vicine costrette a vivere attorno a questo mare di rifiuti. Voglio che la mia foto sia un campanello d’allarme, incoraggiando le persone di tutto il mondo a porre fine all’inquinamento da plastica una volta per tutte. Il mio paese natale, il Bangladesh, è stato colpito in modo particolarmente duro dal cambiamento climatico. Con l’intensificarsi della crisi, i fotografi devono abbandonare le belle immagini della natura per quelle che ritraggono le difficoltà del nostro pianeta”.
Walk Through Trash – Jahid Apu (2023). Winner: MPB Vision of the future
Nicolas Marin, un fotografo di 24 anni, esploratore subacqueo del National Geographic, attivista ambientale ed ex giocatore di tennis professionista con sede in Argentina, ha ottenuto la vittoria nella categoria “Recuperare la natura”. La sua foto di un raro corallo luminescente è stata scattata durante un’immersione notturna ad Aruba utilizzando la tecnica della lunga esposizione e una fonte di luce ultravioletta.
Documentare e proteggere gli oceani è una causa che sta a cuore a Nicolas, poiché durante le immersioni incontra reti da pesca, cannucce e infiniti rifiuti galleggianti.
Lo stesso fotografo ha dichiarato: “Abbiamo utilizzato luci subacquee specializzate che non disturbavano la vita marina. Nell’oscurità era possibile vedere solo dove le luci puntavano. In questa occasione ho assistito a qualcosa che non avevo mai visto prima: un corallo splendente come un albero di Natale.
“Questa foto è importante perché mette in mostra la meraviglia e la fragilità della vita marina e la necessità di proteggerla. La bioluminescenza è un affascinante fenomeno naturale che indica la salute dell’oceano. Il corallo, essendo uno dei pilastri fondamentali di questi ecosistemi, deve affrontare sfide significative dovute al cambiamento climatico, all’inquinamento e al degrado degli habitat. “Sebbene ci siano sfide, ci sono anche soluzioni in corso, come la promozione di pratiche di pesca sostenibili, la creazione di aree marine protette e l’impegno a mitigare il cambiamento climatico. Per me i coralli sono speranza”.
Anirban Dutta, fotografo e insegnante di scuola superiore del Bengala occidentale, si è assicurato la vittoria nella categoria “Adattarsi al domani” con la sua immagine in multiesposizione che ritrae un astuto drongo che usa la luce di una pompa di benzina urbana per catturare le termiti.
Ogni anno, prima dell’inizio della stagione dei monsoni, le specie di termiti vengono attirate verso fonti di luce per cercare i loro compagni.
In questa rara occasione Anirban ha avvistato un drongo che coglieva l’occasione per catturare le termiti che volavano attorno alla fonte di luce. La presenza del drongo alla pompa di benzina urbana suggerisce il declino delle fonti di cibo in natura e indica come le specie si stanno adattando a un mondo in rapido cambiamento.
Anirban Dutta ha affermato: “Voglio sempre fotografare tutti i fenomeni sorprendenti, magici, sconosciuti e invisibili della natura. Ho dovuto lavorare ogni sera per due mesi per realizzare questo scatto da sogno. In questa immagine ho scattato un totale di tre scatti: il primo è del drongo nero, il secondo è delle termiti di colore giallo che volano con una velocità dell’otturatore elevata e nell’ultima foto ho utilizzato l’otturatore lento in modalità bilanciamento del bianco al tungsteno“.
Shafiul Islam, fotografo professionista con sede in Bangladesh, ha ottenuto una vittoria nella categoria “Keeping 1.5 Alive” con la sua immagine di bufali intenti a perlustrare praterie aride in cerca di cibo durante un periodo di siccità, a Gaibandha, nel Bangladesh settentrionale.
Survival of Buffaloes in Drought, Md Shafiul Islam (2023). Winner: Keeping 1,5 Alive
Il Bangladesh settentrionale e occidentale, che comprende 22 distretti, ha dovuto far fronte a una continua siccità, che ha colpito i pastori che fanno affidamento sulle praterie fluviali per allevare bufali.
Il prolungato periodo di siccità ha impoverito i pascoli, causando carenza di cibo e acqua per i bufali. Per far fronte alla situazione, i pastori forniscono fieno secco come alternativa all’erba scarsa.
Shafiul Islam ha dichiarato: “È stato difficile ottenere la foto con la giusta esposizione alla luce del sole sulla sabbia bianca. Un’immagine vale più di mille parole. La fotografia è un’arte che può essere facilmente compresa da persone di qualsiasi età e lingua. Spero che la mia foto vincitrice, insieme alle altre fotografie finaliste, possa aumentare la consapevolezza sul cambiamento climatico in tutto il mondo”.
La giuria
Anche quest’anno i procedimenti del concorso includevano un comitato etico, che garantiva responsabilità e trasparenza nella selezione delle foto.
La giuria, composta da esperti di etica nei campi del giornalismo e della fotografia, ha collaborato con la selezione di foto su questioni di consenso, permessi e rappresentazione etica delle persone e della fauna selvatica.
Tra i membri della giuria di quest’anno diverso menzionare_ Arati Kumar-Rao, esploratore e fotografo del National Geographic; Mattias Klum, acclamato fotografo, autore e ambasciatore Nikon; Matilde Gattoni, pluripremiata fotografa ambientale e sociale.
– via: ciwem.org
– website: epoty.org
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