Jin Hee Park - Bearable Lightness of Being: Hanji Tables
Redazione Art-Vibes | On 31, Mag 2023
Il tavolo soban, oggetto simbolo della cultura coreana, affronta il tema sociale e antropologico legato allo stile di vita in rapporto allo spazio e alle relazioni.
di Redazione Art Vibes
Picture: Jin Hee Park – Bearable Lightness of Being: Hanji Tables. Photo credit: IN’EI, Francesco Niccolai.
In concomitanza con la 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, la galleria IN’EI con Bearable Lightness of Being: Hanji Tables di Jin Hee Park a cura di Jin Baek, docente del dipartimento Architettura e Ingegneria del Seoul National University, presenta dal 17 maggio al 24 giugno la sua prima mostra dedicata al mondo del design: un’occasione per scoprire lo stile di vita e la cultura coreana che l’architetta – laureata a Seoul e ad Harvard, premiata con l’American Architecture Gold Prize e protagonista del Padiglione Coreano alla Biennale Architettura del 2016 – ha affrontato in un progetto speciale realizzato in esclusiva per la galleria.
Nata con l’obiettivo di creare nuove connessioni tra Asia Orientale ed Europa, grazie al lavoro di artisti e architetti di generazioni e percorsi diversi, IN’EI presenta questa mostra che approfondisce il design della tavola attraverso il quale fa conoscere la cultura legata al mondo della tradizione coreana.
Jin Hee Park – Bearable Lightness of Being: Hanji Tables. Photo credit: IN’EI, Francesco Niccolai
In Corea lo stile di vita familiare tradizionale prevede che i pasti vengano consumati nella camera personale quindi, il cibo viene spostato nei diversi locali con un tavolo chiamato soban. In passato, le donne lavoravano in cucina e mangiavano in una stanza separata, mentre gli uomini consumavano i pasti su questo particolare tavolino.
Per rispettare l’idea di separazione tra uomini e donne predicata dall’ideologia confuciana della dinastia Joseon, la sala da pranzo era slegata dal resto della casa e veniva utilizzato un tavolo per ciascun commensale. Il soban può quindi essere visto anche come uno dei simboli della cultura patriarcale coreana.
I tavoli Hanji Soban ideati da Jin Hee Park in diverse altezze e dimensioni, per questa mostra hanno un piano superiore sostenuto da quattro sottili gambe, in una forma che vuole porsi come metafora del rapporto tra uomini e donne nel passato, cercando di fondere l’unicità della tradizione coreana, con valori e forme totalmente contemporanei.
Jin Hee Park – Bearable Lightness of Being: Hanji Tables. Photo credit: IN’EI, Francesco Niccolai
Se nella cultura Occidentale come anche in Cina, l’uso di sedute su gambe o altre strutture ha sempre richiesto l’allargamento degli spazi conviviali, lo stile di vita coreano è incentrato sullo stare seduti per terra per godere del tradizionale riscaldamento a pavimento ondol che ha portato anche a case con soffitti più bassi e stanze più piccole.
Di conseguenza, in Corea si sono sempre privilegiati arredi di dimensioni ridotte, bassi e semplici per dare la sensazione di uno spazio abitativo più spazioso ma raccolto ed equilibrato. Oggi, il soban si è trasformato in un mobile portatile, possibilmente leggero da trasportare e facile da riporre, corredato da una struttura comoda, stabile ma anche versatile.
Nelle creazioni di Jin Hee Park un altro elemento che si collega al passato è l’uso della carta hanji e della lacca coreane per un’estetica unica, che varia in trasparenza e a seconda della luce: un ritorno ad una tecnica antica che immerge lo spettatore nella poetica dell’architetta.
La carta hanji – ricavata dalla corteccia del gelso Dok e chiamata anche “carta vivente” – ha un aspetto delicato ma è estremamente resistente e ha consistenza e proprietà speciali: non si strappa facilmente, lascia passare la luce e l’aria e aiuta a controllare l’umidità, è infatti usata anche per realizzare vestiti, scarpe, luci, altoparlanti, case e persino robot.
Jin Hee Park attinge dunque a due elementi, capi saldo della storia del design del suo Paese, e arriva a una sintesi che ne rilancia le potenzialità.
L’allestimento, peculiare del tipo di approccio che IN’EI riserva alle esposizioni e fondamentale per il curatore Jin Baek, inserisce una chiave onirica nel progetto, grazie alla presenza di un enorme specchio su cui poggeranno i tavoli, funzionale ad enfatizzare le peculiarità tecniche della piegatura delle gambe dei tavoli e di un video con miriadi di farfalle che sembrano invadere lo spazio. Un percorso che simbolicamente guarda all’esterno per suggerire l’espansione su scala ambientale.
Jin Hee Park – Bearable Lightness of Being: Hanji Tables. Photo credit: IN’EI, Francesco Niccolai
– Exhibition info: Jin Hee Park – Bearable Lightness of Being: Hanji Tables, a cura di Jin Baek.
– When: 17 maggio – 24 giugno 2023.
– Where: Galleria IN’EI, San Polo, Riva del vin, 1100, Venezia.
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