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CHEAP - Her Name is Revolution

CHEAP – Her Name is Revolution

| On 02, Ott 2021

La rivoluzione dei corpi: il nuovo progetto di arte pubblica di CHEAP con Rebecca Momoli è in strada a Bologna.

di Redazione Art Vibes


Picture: CHEAP – Sisterhood is a collective superpower, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli.


HER name is revolution: è la scritta, forse il tatuaggio? sulla pancia di una donna incinta al centro del manifesto che nella notte di Venerdì primo Ottobre è stato affisso in una delle strade di Bologna. Il claim dà anche il titolo al nuovo intervento ideato e curato da CHEAP, il progetto di arte pubblica su poster che ha invitato la giovanissima artista Rebecca Momoli a confrontarsi con la dimensione dello spazio urbano.

CHEAP realizza questa nuova infestazione del paesaggio cittadino su sollecitazioni di ERT / Teatro Nazionale, in occasione dell’ultimo atto pubblico del progetto europeo Atlas of Transitions con la presentazione del primo spettacolo italiano della regista argentina Lola Arias, Lingua Madre: un’indagine di teatro documentario sugli immaginari della maternità contemporanea, composta nell’arco di due anni raccogliendo testimonianze e statistiche sul territorio cittadino, a contatto con associazioni e abitanti, studiose e attiviste, doule e medici, operatrici sociali e avvocatesse.

Il debutto di Lingua Madre è l’occasione per ERT di coinvolgere la città in un’ampia rassegna di appuntamenti sui temi trattati: Matria – Immaginari della maternità contemporanea. Esplorazioni di mondi tra teatro, cinema, letteratura e arte pubblica dal 29 settembre al 14 ottobre dà vita a un calendario di eventi tra spettacoli, incontri, film in vari luoghi della città.

 

CHEAP - Her name is Revolution, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – Her name is Revolution, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli

Il progetto parte proprio dal nome della rassegna Matria e da alcune delle suggestioni del lavoro di Arias, con i manifesti Dove la patria esclude la Matria accoglie e Nessuna Patria Unica Matria; prosegue coniugando l’eredità femminista delle lotte delle generazioni precedenti e la consapevolezza transfemminista più contemporanea alle lotte, con My Body My Choice, My Gender My Rule; rivendica l’orizzonte della sorellanza oltre la retorica della maternità, col desiderio di allargare la rete delle parentele non biologiche.

In Sisterhood is a collective superpower; riformula uno slogan della newsletter analogica di inizio Novecento realizzata dalla sex educator Margaret Sanger, No Gods No masters No Commanders; si produce in una dichiarazione che tiene insieme il tema della città femminista e la prospettiva body positive, con In un mondo che ci vuole piccole rivendicare spazio è un atto rivoluzionario; invita ad una maternità all’insegna dell’empowerment, con Raise Rebellious Girls.

HER name is Revolution parte dai corpi, dai desideri e dai conflitti per indagare il tema della maternità contemporanea nello spazio pubblico della città. CHEAP ha chiesto a Rebecca Momoli di concentrarsi sul tema della scelta e dell’autodeterminazione per sviluppare un’immaginario che rappresenti il desiderio così come il rifiuto della maternità, prospettive che hanno pari dignità.

 

CHEAP - Nessuna Patria unica Matria, Dove la Patria esclude la Matria accoglie, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – Nessuna Patria unica Matria, Dove la Patria esclude la Matria accoglie, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli

Gli scatti sono stati realizzati dall’artista durante uno shooting bolognese al quale hanno partecipato donne, attiviste, artiste e persone da anni vicine all’esperienza di CHEAP: suggeriscono l’idea che non solo di bambinə si possa essere gravidə – anche di idee, di relazioni, di sorellanza, anche di rivoluzioni.

Alcunə dellə protagonistə dello shooting hanno partecipato all’affissione dei poster in strada, nella notte tra il 30 Settembre e il I° Ottobre: con loro, attiviste, operatrici culturali, artiste e tutte la crew di fiancheggiatrici di CHEAP.

L’installazione partecipata in strada è stato un momento centrale del progetto: per noi è molto di più di un’azione funzionale. Venti donne che affiggono manifesti in città, di notte, praticando un conflitto sul piano del simbolico nello spazio pubblico, venti donne che prendendo parola e rivendicano i propri corpi e l’autodeterminazione su di essi: queste venti donne sono già una dichiarazione politica, sono già un gesto performativo in grado di trasformare la città.” commentano da CHEAP.

Presente all’affissione anche Rebecca Momoli, autrice delle fotografie. Momoli è un’artista visiva e poetessa che attualmente vive e lavora a Milano. Utilizzando principalmente la poesia, la fotografia e la scultura; il suo lavoro abbraccia il pensiero e le pratiche del femminismo, mirando a denunciare le disuguaglianze di genere, le violenze verso le soggettività femminili e la necessità di rivendicare e liberare tali corpi soffocati e rimossi. La sua pratica artistica è dunque strettamente interconnessa all’attivismo e il suo immaginario è definito da contrapposizioni potenti che coesistono e rafforzano l’urgenza politica dei suoi messaggi.

 

CHEAP - Your body is still a battleground, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – Your body is still a battleground, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli


“Abbiamo scelto di lavorare con una giovane artista di 21 anni perché riteniamo necessario confrontarci con la nuova generazione di donne. Come curatrici, sentiamo la responsabilità di aprire spazi a soggetti finora estromessi dall’arte pubblica, dando voce a narrazioni contro egemoniche, cortocircuitando i paradigmi della rappresentazione visiva e culturale, turbando il canone legato ai corpi.

Lo stesso canone che proprio in questi giorni ha prodotto la legittimamente criticata statua della Spigolatrice: quel nudo che erotizza il corpo femminile a partire dal male gaze è evidentemente in contrasto col nudo dei poster di HER name is revolution, un nudo che impone un corpo politico”, questo il commento di CHEAP.

I poster di grandi dimensioni sono stati affissi sul circuito di bacheche di CHEAP in centro città, un’installazione urbana diffusa che sarà visibile nelle strade di Bologna per tutto il mese di Ottobre 2021.

“…sentiamo la responsabilità di aprire spazi a soggetti finora estromessi dall’arte pubblica, dando voce a narrazioni contro egemoniche, cortocircuitando i paradigmi della rappresentazione visiva e culturale, turbando il canone legato ai corpi…”

 

CHEAP - Sisterhood is a collective superpower, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – Sisterhood is a collective superpower, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli

CHEAP - La rivoluzione dei corpi, arte pubblica a Bologna. photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – La rivoluzione dei corpi, arte pubblica a Bologna. photo credit: Margherita Caprilli.

CHEAP - Women are the pillars of my hope, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – Women are the pillars of my hope, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli

CHEAP - In un mondo che ci vuole piccole Occupare uno spazio è un atto rivoluzionario, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – In un mondo che ci vuole piccole Occupare uno spazio è un atto rivoluzionario, poster art, Bologna. photo credit: Margherita Caprilli

– via: Art Vibes submission – photo courtesy of: CHEAP, credits: Margherita Caprilli


– website: cheapfestival.it



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