Chiharu Shiota - I HOPE
Redazione Art-Vibes | On 15, Mar 2021
Alla ricerca della traiettoria della vita: una riflessione concettuale sul presente, una transizione verso un futuro ancora indeterminato. A Berlino l’installazione immersiva di Chiharu Shiota nella Chiesa sconsacrata di Sant’Agnese.
di Redazione Art Vibes
Picture: Chiharu Shiota – I HOPE, KÖNIG GALERIE NAVE, St. Agnes, Berlin.
Tra le installazioni più spettacolari della 56esima Biennale di Venezia, impossibile dimenticare “The Key in the Hand”, l’opera site-specific dell’artista giapponese Chiharu Shiota.
Entrando in quello spazio era molto forte la sensazione di essere parte di qualcosa di essenziale, qualcosa che riguardava tutta l’umanità, senza eccezioni.
Da un cielo composto da fili rossi intrecciati pendevano circa 180.000 chiavi di metallo, fluttuanti come stelle, abbastanza vicine da poter essere toccate. Sotto di loro, appoggiate su travi come corpi, due vecchie barche di legno, metafora di un’assenza di persone, come relitti caduti in un non luogo privo di tempo.
Fili rossi annodati come fitte ragnatele collegavano non solo le chiavi tra loro, ma idealmente anche la terra e l’universo. In alcuni punti erano così densamente intrecciati da sembrare scuri, in altri filtrava una fioca luce dall’alto che evocava una speranza mai sopita. Uno spettro di nuvole rosso sangue aleggiava su un mare disseminato di chiavi, foglie cadute come in un oceano di oblio. Simboli della soglia tra dentro e fuori, le chiavi ricordavano la forma di sagome umane, con teste e piedi.
Come una poesia universale all’eternità, questa installazione disvelava un meraviglioso silenzio che, rallentando il ritmo dell’osservatore, lo trascinava in uno stato d’animo meditativo, di riflessione sulle questioni fondamentali dell’esistenza umana, tra la nascita e la morte. Chi siamo noi? Da dove veniamo? Dove stiamo andando?. Un’opera capace di insinuarsi sotto la pelle, un’opera capace di bussare alla porta del nostro inconscio collettivo. Tutto ciò che Shiota esprime con tanta amorevole tenerezza e poeticamente come in un sogno è radicato nell’esperienza vissuta, sia essa triste e dolorosa o edificante e piena di speranza.
I tragici schianti dell’essere nel nulla, l’esperienza della nostra inevitabile finitezza e l’insopportabile presagio dei colpi del destino sono una fonte per Shiota tanto quanto le cose belle della vita. Un equilibrio armonioso tra i lati estremi della vita, un’opera sensualmente concettuale, una complessità che comprende memorie individuali e collettive, sentite e percepite.
Tutto questo spettro di emozioni sembra trovare una prosecuzione nell’ultima installazione di Shiota, messa in scena nella chiesa sconsacrata di Sant’Agnese a Berlino.
Chiharu Shiota – I HOPE, KÖNIG GALERIE NAVE, St. Agnes, Berlin
I HOPE, sceglie come punto di partenza delle barche, ma questa volta, anziché essere vere e proprie barche usate, l’artista ha messo in mostra sue autentiche creazioni, strutture metalliche con linee simili a fragili scheletri che ricordano corpi trasparenti. Invece di poggiare su un terreno solido, la prua di una delle barche è inclinata verso l’alto come se stesse per decollare per un viaggio epico nell’ignoto, all’inseguimento di altre navi già salpate. Il presente diventa una transizione verso un futuro ancora indeterminato. Chiaramente, questo viaggio nell’ignoto è una metafora degli alti e bassi della vita, di una vita di cui non potremo mai conoscerne la traiettoria.
A sostituire le chiavi dell’opera di Venezia, qui sono state impiegate 10.000 lettere inviate all’artista da tutto il mondo. Stampate su carta rossa, sono attaccate a fili rossi che non formano più una rete labirintica ma pendono dritti come corde dall’alto soffitto. Il mondo immaginato dell’artista è ancora una volta in evidenza, con la sua mitologia individuale che corrisponde alle varie culture del mondo, trascende i confini restrittivi della coscienza e osa avventurarsi nel regno cosmico.
Chiharu Shiota – I HOPE, KÖNIG GALERIE NAVE, St. Agnes, Berlin
Come a Venezia, le fibre rosse di Shiota – che ricordano i vasi sanguigni e il sistema circolatorio – rivelano i molteplici mondi interiori nascosti degli umani e connettono tra loro le lettere raccolte da ogni angolo del pianeta, giunte in risposta all’invito dell’artista di scrivere delle proprie speranze, in un contesto opaco di pandemia globale.
Un lavoro dunque di un collettivo globale temporaneo composto da individui diversi, una comunità caratterizzata dalla voglia di condividere piuttosto che dalla differenza.
L’installazione a cura di KÖNIG GALERIE campeggia fino al 21 marzo all’interno della navata della chiesa sconsacrata di Sant’Agnese a Berlino.
Chiharu Shiota – I HOPE, KÖNIG GALERIE NAVE, St. Agnes, Berlin
– via: koeniggalerie.com
– Exhibition info: Chiharu Shiota – I HOPE
– When: 12 gennaio – 21 marzo 2021.
– Where: KÖNIG GALERIE NAVE, St. Agnes, Berlin.
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