Street Art

Manufactory Project 2019 - Comacchio e la street art

Redazione Art-Vibes | On 04, Lug 2019

25 nuove opere di street art colorano Comacchio grazie al festival dedicato all’arte urbana.

di Redazione Art Vibes

Picture:Man O ‘Matic – Manufactory Project 2019, Comacchio.

Si è conclusa con la realizzazione di 25 nuovi capolavori di arte pubblica la seconda edizione di Manufactory Project, il festival dedicato alla street art di Comacchio a e al suo carattere camaleontico, grazie a un programma ricco di numerosi interventi artistici a cura di grandi nomi del panorama internazionale.

3 giorni, 3 luoghi, 25 gli artisti coinvolti per questa seconda edizione del festival, che in un solo weekend, dal 14 al 16 giugno, ha visto importanti artisti della scena contemporanea marcare con la propria cifra stilistica muri ed edifici della piccola città lagunare, arricchendo di nuovi capolavori l’arte urbana comacchiese.

Sfhir, Man O ‘Matic, Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Diamond, TMX, Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Riccardo Buonafede, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes, Alessio Bolognesi, Toni Espinar, Eleman sono stati i protagonisti di Manufactory 2019, che ha continuato la riqualificazione delle mura perimetrali dello Stadio di Comacchio, iniziata l’anno scorso, aggiungendo 3 interventi dislocati sul territorio tra Comacchio, Porto Garibaldi e Lido degli Estensi.

Col sostegno dell’Associazione di promozione sociale Spazio Marconi, gestore del FabLab MakeInCo di Comacchio, Manufactory Festival nasce dalla necessità di valorizzare l’arte urbana nel comune di Comacchio, arrivata nel 2005 quando uno dei più celebri street artist ha posato i suoi pennelli su alcuni edifici del paese: BLU.

Riccardo Buonafede – Manufactory Project 2019, Comacchio

Grazie all’iniziativa culturale “Spina Festival”, Comacchio vanta opere di grande prestigio non solo di BLU, ma anche di Ericailcane e dell’artista inglese Lucy McLauchlan.

Mission del Manufactory Project è la valorizzazione di tutta l’arte pubblica, portata avanti attraverso una doppia operazione: da un lato tutelando le opere che già colorano Comacchio e dall’altro incrementando la proposta artistica e culturale dei luoghi prescelti, con i nuovi lavori di artisti internazionali ospitati ogni anno.

Il progetto Manufactory nasce nel 2017 da un’idea di Riccardo Buonafede, artista comacchiese che propone all’amministrazione comunale di dipingere alcuni muri di edifici degradati con lo scopo di riqualificare aree dismesse e abbandonate.

Da qui arriva nel 2018 la prima edizione del festival Manufactory, che porta lungo l’intera area dello Stadio le firme di Dzia, Krayon, Ironmoud, Alessandra Carloni, Davide Bart Salvemini, Dissenso Cognitivo, Reve+, Brome, Paolo Psicho, Riccardo Buonafede, Laucky, Yopoz Carlo Bascelli, Antonino Perrotta e molti altri.

Antonino Perrotta – Manufactory Project 2019, Comacchio

Tema dell’edizione 2019

Tema dell’edizione 2019 è “il ponte”: Comacchio, denominato “la piccola Venezia”, è un antico borgo lagunare i cui ponti sono caratteristici ma anche fondamentali nell’assetto territoriale, in quanto creano collegamenti tra quelli che una volta erano isole.

Ed è proprio per evidenziare il concetto di connessione che Manufactory si pone in continuità col festival OSA di Diamante (Cosenza) organizzato da Antonino Perrotta, direttore artistico di questa seconda edizione del Manufactory, con il festival Vedo a Colori, coordinato da Giulio Vesprini a Civitanova Marche, e con il festival 167/B guidato da Chekos a Lecce.