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In a Nutshell - La vita in poche parole

In a Nutshell – La vita in poche parole

| On 17, Gen 2019

L’inesorabile ciclo della vita, un attento piano sequenziale iconico, un viaggio metaforico che conduce chi guarda ad esplorare la genesi della coscienza e della conoscenza umana.

di Redazione Art Vibes


Pictures: Frame from “In a Nutshell” by Fabio Friedli.


Ieri curiosando su Vimeo Staff Picks ci siamo imbattuti nell’ultimo corto del regista e animatore svizzero Fabio Friedli. “In a nutshell” ci ha colpito perché distilla la storia dell’esistenza umana in poco meno di cinque minuti, 3000 immagini in sequenza in grado di offrire una visione essenziale, temi globali ridotti ad oggetti riconoscibili, specchio di un sentimento, di un momento che va oltre il tempo.

Negli anni ’20, il cineasta russo Sergej Ėjzenštejn fu uno dei primi ad impiegare il montaggio all’interno di una pellicola. Secondo Eisenstein, “la narrativa procede sempre con un occhio verso il ritmo“. Accostando le immagini una dopo l’altra nel montaggio ritmico e ideologico si potevano “esprimere idee astratte creando relazioni tra opposti concetti visivi“.

A tale teoria sembra essersi ispirato l’animatore svizzero Friedli per realizzare il suo corto intitolato “In a nutshell” (In poche parole). Tutto ha inizio con un piccolo seme, da qui parte un incredibile viaggio metaforico che conduce chi guarda ad esplorare la genesi della coscienza e della conoscenza umana, dalla scoperta della matematica e delle lingue fino alla celebrazione dell’arte e dell’architettura.

Cibo, identità, amore, sesso, droga, denaro, religione, processi industriali, informazione, guerre, avanzamenti tecnologici sono raccontati in frazioni di secondo attraverso un attento piano sequenziale iconico.

 

In a Nutshell – video courtesy of: YK Animation

Uno Stop-motion iper-veloce abbinato ad avanzate tecniche di compositing digitale obbligano chi guarda a leggere tra i fotogrammi piuttosto che a concentrarsi sui frame mostrati. “È una tale quantità di cose mostrate in così poco tempo, che non sei in grado di percepire tutto”, ha affermato Friedli – “Mi piace credere che sia il subconscio a scegliere ciò che vedi e senti, sulla base di ciò che il tuo cuore e la tua testa sono in grado di immagazzinare in un preciso istante.

E’ dunque un’esperienza che muta ad ogni visione, una narrazione stratificata radicata a differenti livelli visivi ed arricchita da una dinamica partitura sonora. “Ciò che amo del sound design è la possibilità di disegnare un meta livello che non è necessariamente ovviobasta prolungare un frame solo per un piccolo momento e hai cambiato il focus, tracciato un punto o un piccolo scherzo.”

Il ciclo narrativo si chiude tornando al punto di partenza, termina con un microchip (guscio di noce), un frammento tecnologico abbastanza grande da immagazzinare infinite informazioni, infinite come le trasformazioni possibili del seme iniziale, perché indipendentemente dagli eventi la vita continua e continuerà a scorrere.


– via: vimeo.com/blog


– website: vimeo.com/fabiofriedli


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