outdoor festival 2018 - HERITAGE
Redazione Art-Vibes | On 11, Apr 2018
Torna a Roma Outdoor, il festival della cultura metropolitana: un palcoscenico internazionale in aperto dialogo con il mondo.
di Redazione Art Vibes
Picture: Rub Kandy. photo credit: ©Alberto Blasetti.
Ritorna dal 14 aprile al 12 maggio 2018 negli spazi del Mattatoio, Outdoor, il più grande Festival in Italia dedicato alla cultura metropolitana.
Quest’anno il tema centrale della manifestazione è “Heritage”. Nell’anno europeo dedicato al patrimonio culturale, Outdoor, attraverso le discipline artistiche, indaga il tema ponendo degli interrogativi a quanti visiteranno la manifestazione: Cosa rappresenta il patrimonio oggi? Quali culture sono oggi considerate come patrimonio nella nostra società? Quale patrimonio stiamo costruendo e quale trasmetteremo alle future generazioni?
La cultura popolare di oggi, tra influenze internazionali, mass media e social network, sarà al centro di un’indagine che metterà in risalto il singolo e le proprie scelte. Per questo Outdoor propone un’offerta eterogenea che si articola in varie sezioni: Arte, Musica, Televisione, alle quali si aggiungono le aree dedicate alle conferenze e al mercato dei makers contemporanei.
outdoor festival 2018 – Mattatoio esterno. photo credit: Claudio Raimondo
Outdoor festival è un progetto nato nel 2010 con l’intento di contribuire al cambiamento del tessuto sociale della città attraverso azioni di carattere culturale in grado di segnare profondamente le abitudini di chi vive e abita a Roma.
Nel 2014, dopo 15 anni, outdoor festival ha aperto l’Ex Dogana Ferroviaria, mentre nel 2015 l’Ex Caserma Guido Reni, offrendo alla città nuovi luoghi di aggregazione. Outdoor festival crede nel cambiamento, nelle pulsioni che lo animano e nelle correnti generazionali che nascono dai contesti urbani. Oggi, attraverso un network internazionale di artisti e produttori, offre un palcoscenico internazionale in aperto dialogo con il mondo.
Arte
Il padiglione arte, a cura di Antonella Di Lullo e Christian Omodeo, si sviluppa in un percorso coinvolgente, interattivo e ludico: il collettivo di architetti Orizzontale ha realizzato un Grande Labirinto che pone lo spettatore al centro della mostra, con la possibilità di scegliere la propria esperienza tra 4 percorsi che rappresentano diverse modalità di rapportarsi al patrimonio.
Il primo percorso, Disobedience, riunisce artisti di diverse generazioni che, dal 1968 fino ad oggi, introducono degli elementi di discontinuità nel racconto storico.
La crew di writers tedeschi Berlin Kidz vive i graffiti come uno sport estremo e ha trasformato negli ultimi anni lo skyline berlinese con un alfabeto ispirato ai pixaçao brasiliani e all’alfabeto runico.
Biancoshock, artista italiano, crea delle installazioni urbane che con ironia invitano i passanti a riflettere sui problemi della nostra società; Paolo Buggiani a partire dagli anni ‘70 basa la sua ricerca sul rapporto tra tempo oggettivo e soggettivo, incrociando nel suo percorso di ricerca artisti come Keith Haring, Richard Hambleton e Ken Hiratsuka.
Mathieu Tremblin, artista francese, riadatta lo spirito dei Situazionisti al mondo contemporaneo attraverso delle installazioni urbane che sono diventate virali su internet. Wasted Rita, artista portoghese, conosciuta per i suoi disegni satirici e le sue installazioni che offrono un punto d’osservazione privilegiato sulla società contemporanea, sull’invasività dei nuovi media e sul ruolo delle donne, è anche nota per aver partecipato al progetto realizzato da Banksy, Dismaland.
Biancoschock – Ego Washer
Wasted Rita – outdoor festival 2018. photo credit: ©Alberto Blasetti
Mathieu Tremblin – Tag clouds
I richiami del passato sono alla base della seconda sezione Total Recall, che mette in scena una riappropriazione nostalgica e ironica del patrimonio. Tony Cheung, illustratore cinese, pone al centro delle sue opere le forti contraddizioni tra l’antica cultura e la moderna società del suo paese.
Leonardo Crudi, artista romano, con i suoi poster disseminati per le strade della città, ispirati alle principali avanguardie storiche, crea un corto circuito visivo tra estetica del passato e contemporaneità.
Madame, un’icona della Street Art parigina dell’ultimo decennio, nei suoi collages urbani inserisce forti richiami alla grafica e alle scenografie teatrali dell’800 e inizio ‘900.
Sam 3 internazionalmente riconosciuto per le sue grandi figure nere antropomorfe che appaiono sui muri delle principali città, si è recentemente cimentato nelle sperimentazioni video in stop motion.
Il canadese Scorpion Dagger, ha fatto delle Gif animate il suo territorio privilegiato di sperimentazione, prelevando personaggi dai grandi dipinti del Rinascimento nordico. Rub Kandy (Mimmo Rubino) artista difficile da collocare in un ambito artistico specifico e grande osservatore del contesto urbano, lo decostruisce attraverso immagini dal forte impatto visivo.
Rub Kandy. photo credit: ©Alberto Blasetti
Tony Cheung – Poster Design for Roundeye
Leonardo Crudi – outdoor festival 2018
Scorpion Dagger – Forest party
Con il terzo percorso Speedlight, si sperimenta un nuovo sistema rispetto a questo continuo rivolgersi al passato. Un movimento istantaneo per tornare al futuro. Kid Acne, street artist inglese, fa delle parole l’oggetto principale della sua arte, come la scritta Paint over the cracks realizzata in occasione di Outdoor 2011.
Motorefisico, progetto artistico degli architetti e designer romani Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo che attraverso rigorose linee simmetriche disegnano e reinventano lo spazio circostante; i Quiet Ensemble sperimentano la contaminazione dell’elemento naturale con la tecnologia in precario equilibrio tra casualità e controllo.
UNO, artista romano conosciuto per aver portato il volto del bambino della Kinder per le strade di diverse città, pone al centro della sua ricerca la ripetizione e la manipolazione della carta.
Kid Acne, Roma. photo credit: Guido Gazzilli
UNO – Cvtà Street Fest, Civitacampomarano
Il quarto percorso, Retromania, indaga quei meccanismi che restituiscono un’aura agli oggetti industriali destinati alle masse, per includerli in un racconto storico normalmente riservato alle produzioni uniche ed irripetibili rivolte alle élites.
Ricky Powell, uno dei grandi nomi della street photography, da quasi quarant’anni documenta con il suo obiettivo la scena artistica e musicale underground newyorkese e, con essa, l’evoluzione dei codici della street fashion; I Love Tokyo, la collezione di sneakers di Fabrizio Efrati, fondatore di Market Kickit, riunisce scarpe da ginnastica prodotte a partire dagli anni ‘80 e testimonia la comparsa di un mercato internazionale di sneakers destinato ai collezionisti di streetwear.
Ricky Powell – Basquiat e Warhol. photo credit: ©Ricky Powell
In partnership con Google Arts and Culture – già partner di Outdoor Project, il tour che esplora tramite la realtà virtuale le opere delle passate edizioni del festival – viene presentato Stories, in esclusiva per il pubblico di Outdoor, un progetto di digitalizzazione del patrimonio immateriale ed orale di Roma, sviluppato dallo studio The Fake Factory specializzato in progetti di videoarte. Un’indagine sull’identità culturale e collettiva di alcuni quartieri periferici della città per restituirli al pubblico contemporaneo e futuro.
Video a 360° guidano lo spettatore in un percorso emotivo nei luoghi della città, arricchito dal contributo di diversi artisti che ne narrano la storia e la quotidianità.
Anche quest’anno l’Istituto Europeo di Design è content partner di Outdoor con un progetto interdisciplinare che coinvolge studenti e docenti di IED Roma tra conferenze, installazioni e azioni di storytelling sui social media di Outdoor. Nel Padiglione Arte viene presentata Map Of Null: un’installazione audiovisiva sviluppata da Franz Rosati, Docente e Digital Artist, e dagli studenti dove emozioni, pensieri e sensazioni diventano il DNA di un paesaggio virtuale solo apparentemente disabitato.
Musica
La musica è la nuova protagonista della programmazione del festival che ospita quest’anno una line-up ispirata alle tendenze e sonorità che hanno segnato le ultime generazioni: dalla techno alla house, dalla disco all’hip hop e alla trap. All’interno del Mattatoio viene allestito un temporary club dove musica e visual si fondono insieme per offrire al pubblico un’esperienza live unica.
Ad animare i 5 sabati, a partire dal 14 aprile, ci pensano gli headliner del Festival. Quest’anno sarà il ritorno in Italia, dopo 8 anni, del duo berlinese patrimonio della musica elettronica europea, i Booka Shade. Tra gli altri ricordiamo anche: Anja Schneider, una tra le artiste più richieste e apprezzate nel mondo del clubbing internazionale, Erica.Me del collettivo femminile romano “She made” e Francesca Lombardo, reduce dai più grandi festival di tutto il mondo come il Tomorrowland e The Burning Man.
E ancora si esibirà dj Buenoventura, co-fondatore della techno band viennese Elektro Guzzi. Appuntamento il 28 aprile con i Digitalism, duo elettronico di Amburgo che con il loro disco d’esordio Idealism (2007) ha conquistato pubblico e critica. Il 5 maggio sarà la volta del dj e producer tedesco Purple Disco Machine, in tutte le radio con la hit Devil In Me (feat. Joe Killington & Duane Harden) e dj Mari Ka, nuova protagonista del clubbing milanese.
Ricco anche il programma di conferenze e incontri che caratterizzano tutti i venerdì del festival. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web dell’evento.
La manifestazione è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, è ideata e diretta dall’agenzia creativa Nufactory, con il patrocinio della Regione Lazio.
– via: Art Vibes submission
– Exhibition info: outdoor festival 2018
– When: 14 aprile – 12 maggio 2018.
– Where: Mattatoio – Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma.
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