How much is too much? - Mostra a Venezia
Redazione Art-Vibes | On 20, Set 2017
In un’epoca in cui l’accumulazione di beni diviene componente strutturale della nostra vita, sorge spontaneo chiedersi: How much is too much?
di Redazione Art Vibes
La mostra è il risultato delle ricerche svolte dalla School for Curatorial Studies of Venice durante il corso estivo 2017. Al quesito How much is too much? Hanno risposto gli artisti Amelia Crouch, Oliver Czarnetta, Sam Ekwurtzel, Daniel Faust, Benjamin Hirte, Paloma Munoz & Walter Martin, Rohwajeong, Giles Round, Vanessa Safavi, Aki Sasamoto e Hale Tenger.
Nel libro “Le città invisibili“, Italo Calvino già nel 1972 descrive la città di Leonia come un luogo dove “non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità“.
How much is too much? – Mostra a Venezia
Ancora oggi, a 45 anni dall’uscita del romanzo, come gli abitanti di Leonia siamo assuefatti da un continuo bombardamento di stimoli, dove un consumo costante di immagini, oggetti, esperienze diviene unico e necessario mezzo di affermazione.
Paradossalmente, per affrontare questo eccesso, totale e spersonalizzante, l’uomo contemporaneo è costretto a organizzare e gerarchizzare, creando categorie all’interno di un proprio atlante immaginario. Un processo necessario per non essere travolti dal troppo che ci circonda e per tentare di costruire una nostra individualità, che rischia di essere travolta dall’eccedenza.
Monito ironico a questo tema, l’opera di Giles Round “You know the old story…I can’t tell you again”, apre il percorso espositivo negli spazi della galleria A plus A, dialogando con gli altri autori della mostra, come Benjamin Hirte.
Il suo lavoro ci ricorda come il nostro pensiero e la nostra percezione siano influenzati da archetipi e comparti ben definiti, invitandoci invece a nuove e molteplici letture di ciò che ci circonda. Una sintesi che riscontriamo anche nella matrice negativa delle sculture di Sam Ekwurtzel in cui prodotti della nostra quotidianità, privati del loro brand, divengono nuovamente decodificabili, continuando però a sedurre per la familiarità della loro forma.
Benjamin Hirte – 2014 Steel, plastic and resin 21 x 23 x 3,8 cm. Courtesy of Christian Andersen Gallery
Ordini mentali che creiamo e distruggiamo in un infinito gioco di possibilità, come i protagonisti del video del duo sud-coreano Rohwajeong, che ci prepara all’eccesso visivo del piano successivo. Daniel Faust, Oliver Czarnetta, Paloma Munoz & Walter Martin, Hale Tenger e Amelia Crouch, in un allestimento volutamente caotico, costringono il visitatore a cercare un ordine, un sistema, a creare delle strutture.
Esattamente come noi nella vita reale, quando questo bisogno ci induce a creare playlist, a conservare immagini nei social network, ad aggiornare Pinterest e a dividere generi, partiti, nazioni e religioni, per dare significato e ordine alla sovrabbondanza presente nella società.
Infine lo stesso processo viene messo in dubbio, in quanto sorge spontaneo domandarsi se la classificazione di pensieri, oggetti, immagini e ricordi altro non sia che una negazione degli stessi in strutture predefinite. Ma soprattutto viene da chiedersi quali sono i rischi che derivano da questo agire a schemi di cui la storia è stata frequentemente un testimone.
Confrontandosi con l’urgenza di queste domande, la mostra HOW MUCH IS TOO MUCH? invita i visitatori a inoltrarsi in un percorso coinvolgente per scoprire non solo il contenuto e la sostanza dei nostri archivi, ma anche a riflettere sul pericolo che questi processi possono comportare.
Benjamin HIrte – Vector (Marlboro theme), 2016. PVC 250 x 180 cm. Courtesy of Christian Andersen Gallery
Oliver Czarnetta – 5 Quasiportraits, 2005 Concrete, height 3-5 cm. Courtesy of the artist
Aki Sasamoto – Shoelightbox, 2016 Shoeboxes, LED lights, inkjet prints on tissue paper, stool 33 x 26.7 x 52.7 cm. Courtesy of the artist
Giles Round – You know the old story…I can’t tell you again, 2015 Four coloured screen print on blue black paper, dimensions variable. Courtesy of the artist
Amelia Crouch – Of man, his affection, & sences, video still, 2017
Vanessa Safavi – The witness, 2017, Silicone, wood frame 35 × 30 × 11 cm. Courtesy of ChertLüdde Gallery
Giles Round – They parted at the end of spring. He couldn’t promise anything,1967 2017 Glazed earthenware. Courtesy of the artist
– via: Art Vibes submission – images courtesy of: A plus A Gallery
– Exhibition info: How much is too much?
– When: 28 settembre 2017 – 31 gennaio 2018. Inaugurazione: 28 settembre 2017 ore 18.
– Where: A plus A Gallery, San Marco 3073, 30124 Venezia.
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