Syncage - Unlike Here
Redazione Art-Vibes | On 18, Lug 2017
Dopo i concerti in Olanda e Svezia, il quartetto torna in Italia per un live all’insegna del prog-rock contemporaneo.
di Redazione Art Vibes
Picture: Syncage – photo credit: Leonardo Guerra.
«Syncage non è metal.
Syncage non è alternative.
Syncage non è progressive.
Queste sono le nostre radici.
Syncage è la formula attraverso la quale si miscelano e fondono musica, teatro e arti visive, uno show in cui il violino incontra la chitarra elettrica».
Metal, progressive, alternative e le rispettive negazioni. Mondi sonori occidentali e extra-europei che dialogano, tra scontri e convivenze pacifiche. Una formula che rifugge la rigida collocazione in generi.
Syncage è l’originale sintesi di ascolti, percorsi individuali e collettivi, studi e ambizioni: un quartetto di Vicenza che si è consolidato intorno al 2008 portando a termine alcune esperienze precedenti. In particolare quella dei fratelli Matteo e Riccardo Nicolin, insieme anche musicalmente dai tempi della scuola media, prima con Sour Sun poi con Dial R To Rock.
Dopo l’incontro con Daniele Tarabini, il formativo apprendistato a base di cover di classici rock e l’esperienza orchestrale di stampo classico, l’arrivo di Matteo Graziani induce il quartetto a ribattezzarsi Rising Horizons per esplorare sonorità di area progressive.
Nel 2010 arriva il primo demo Crimson Skies Straight Ahead, nel 2011 il singolo Embrace the Paradox, concerti e concorsi per trovare l’identità di gruppo, ma dopo un lungo periodo di riflessione nel 2013 la mutazione in Syncage. Il singolo Hellound e l’EP Italiota rilanciano i Syncage come formazione progressive sui generis, con combinazioni strumentali suggestive e un’idea di convivenza tra svariate influenze che vanno dalla fusion all’art-rock, dalla musica colta al rock sinfonico anni ‘70.
I Syncage maturano una visione artistica più complessa, imprimendo una visione teatrale alla loro musica: nel 2015 sono i protagonisti di Cromatismi: Il suono dell’immagine, uno spettacolo di commistione tra suoni e pittura, tra musica e immagini, con la partecipazione di artisti visivi come Maurizio Zanolli, Filippo Catelan e Giulia Menta.
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