Condivisione e confronto fra differenti scenari artistici europei.
di Redazione Art Vibes
Picture: Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto (Italia) – Under the surface, 2014, c-print su dibond, cm 100×133
Giunge in Italia a Como la Biennale d’Arte Contemporanea Giovane Creazione Europea – JCE Jeune Création Européenne, dopo l’esposizione in Francia, Danimarca, Lettonia e Polonia, per proseguire in Spagna e Portogallo.
Ospitata dal 12 marzo al 2 aprile, presso lo Spazio Ratti, suggestiva chiesa sconsacrata di San Francesco, la rassegna vede la partecipazione di 56 artisti, provenienti da 7 Paesi europei, che si esprimono con differenti linguaggi: pittura, scultura, installazione, fotografia e video art.
L’evento nella sua tappa italiana è curato da Veronica Vittani e Francesca Testoni. Gli 8 artisti italiani under 35, che partecipano alla manifestazione sono: Giulia Berra, Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto, Juri Ceccotti, Giulia Fumagalli, Matteo Galvano, Giovanni Longo, Federico Scarchilli. La loro selezione è stata realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como attraverso il concorso “Co.Co.Co.Como Contemporary Contest 2015”, con il contributo di una giuria composta da Flaminio Gualdoni, storico dell’arte e curatore; Elena Isella, storica dell’arte e curatrice; Claudio Grillone, Responsabile Ufficio Creatività del Comune di Milano e Fabbrica del Vapore; Salvatore Marsiglione, gallerista; Veronica Vittani, Responsabile settore Cultura, Comune di Como.
Biennale JCE : la présentation – video courtesy of: Ville Montrouge
La mostra Giovane Creazione Europea presenta opere di grande valore artistico e di forte impatto visivo, ne sono esempio la scultura della francese Tatiana Wolska, realizzata con plastica termosaldata leggera e fluttuante come una nuvola o il grande dipinto del lettone Klāvs Loris, un’immersione nella pittura profonda dell’artista, dove sentimenti e stati d’animo vengono intrappolati tra uno strato e l’altro di colore.
Spiccano originali installazioni come le capsule di Miłosz Flis (Polonia) all’interno delle quali sono ricreati, con oggetti appartenuti all’artista, mondi fantastici, mentre molto legata al mondo reale ed in particolare alla precarietà del lavoro è invece CV di Juri Ceccotti (Italia), un’opera apparentemente ironica che riflette sull’attuale condizione dell’uomo moderno. Un tema analogo è analizzato anche da Giovanni Longo (Italia), che attraverso fragili scheletri di piccoli animali, indeboliti dallo scorrere del tempo, rappresenta la debolezza umana. Singolare nel suo accostamento, il giradischi sormontato da krapfen proposto da Margrieta Dreiblate (Lettonia), dedicato a “chi crede ancora che l’arte sia un affare serio”.
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