Art

Marco Cazzato - Album

Annalisa Grassano | On 24, Feb 2017

Intervista all’artista e illustratore Marco Cazzato.

di Annalisa Grassano

Marco Cazzato, classe 1975, torinese di adozione, è un noto illustratore dal tratto inconfondibile. Ha collaborato con La Stampa, Einaudi, Il Sole 24Ore, Slow Food, Linus, Corriere della Sera… e molti altri. Vanta diverse collaborazioni in ambito musicale e cinematografico.
Un artista eclettico difficile da classificare, la sua curiosità lo porta ad essere un esploratore e uno sperimentatore capace di originali intuizioni.

I suoi lavori sono viaggi surreali in grado di evocare paure e inquietudini, affetti e storie quotidiane, viaggi che stimolano in chi osserva una profonda capacità emotiva ed evocativa.
Il suo ultimo libro ”Album” (edito da GRRRZ Comic Art Books) rappresenta un’indagine nella memoria, un’esperienza intima sospesa tra sogno e realtà; un’espressione di un passato trascorso, immaginato, sognato e in qualche modo ancora presente perché carico di un vissuto che sembra appartenerci. Il merito di questo abile artista è proprio quello di riuscire a mixare una grande sensibilità alla bravura di attento interprete di ogni realtà umana.
Cazzato ci concede il piacere di perderci nei ricordi, poco importa se questi siano di qualcun altro, il passato ci seduce e ci fa riflettere sull’enigma della nostra esistenza con una dose di piacevole malinconia paradossalmente dolce e rassicurante.

Abbiamo avuto il grande piacere di intervistarlo, ecco cosa ci ha raccontato:

Marco Cazzato – ALBUM

INTERVISTA A MARCO CAZZATO

Quando hai capito che la tua matita poteva diventare un modo per esprimere il tuo talento artistico?

Questa domanda presuppone che io abbia del talento, ma di questo non ne sono affatto sicuro, se qualche piccolo risultato l’ho ottenuto è stato grazie all’impegno messo nel lavoro, nella ricerca. Il talento, l’ispirazione, sono parole vuote senza il cosiddetto “farsi il mazzo”. Se vuoi sapere quando ho capito che avrei voluto fare questo, direi da bambino.

Album, il tuo ultimo lavoro, non è semplicemente uno sguardo su un passato lontano, è più uno squarcio nell’intimità di quei personaggi persi nel tempo. Sembra di sfogliare un album di fotografie, un qualcosa che ci appartiene e che allo stesso tempo ci destabilizza. È così o è altro?

É così, l’idea di base era quella di ricreare un album di vecchie fotografie con tutto quello che comporta, certo è come affacciarsi nel passato ed entrare in contatto con le persone e gli avvenimenti rappresentati nelle foto, ma con uno sguardo ovviamente parziale, spesso non conosciamo molto di quello che vediamo, ma è proprio qui che l’aspetto narrativo del libro accade, siamo noi, io da autore e voi da lettori a immaginare le storie che ogni fotografia/illustrazione racconta, tutto quello che sta intorno, prima e dopo l’istante dello scatto, ed è in quel momento che la magia si compie, la storia congelata in una sola immagine.

Marco Cazzato – ALBUM

Quasi un viaggio fantastico in memorie antiche. È davvero importante ricordare chi eravamo? Perché?

Album si dipana attraverso un immaginario che ci appartiene, ognuno possiede o ha visto foto di quel tipo, è il nostro passato, il passato dei nostri genitori, nonni, bisnonni, al quale però ho aggiunto il mio sguardo che spesso sfocia nel surreale. Senza dubbio è importante conoscere da dove veniamo, sia per quanto ci riguarda direttamente nel piccolo della storia della nostra famiglia, sia nel grande della Storia che in fondo è fatta di tante piccole storie.
E’ importante per comprendere il presente e costruire il futuro, faccio un esempio: i miei genitori sono stati costretti a lasciare il loro paese nel sud Italia negli anni 50, per trasferirsi al nord per lavorare, come milioni di altri italiani. Alcuni aspetti dei loro racconti sono molto simili ai racconti dei migranti che ora si stanno spostando dal sud del mondo, la paura, la diffidenza, il razzismo sono e saranno sempre frutto di una sconfinata ignoranza.

Visto che parliamo di memorie, tu cosa disegnavi da bambino ? Hai più paura o nostalgia dei ricordi?

Sicuramente nostalgia. Disegnavo di tutto, e giocavo disegnando, ricordo infinite battaglie tra astronavi giganti e mostri indiani, copiavo anche molto dai fumetti che avevo in casa.

Concludiamo con la nostra domanda di rito: che cos’è la bellezza

Impossibile descrivere che cos’è, la si può solo riconoscere quando la si incontra.

Ringraziamo Marco per il tempo e la grande disponibilità.