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Domenico Pinto - Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno

Domenico Pinto – Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno

| On 22, Nov 2015

Le tappe del viaggio di Ulisse, un dialogo tra il ceramista e scultore Domenico Pinto e il grande viandante. Un racconto con 18 statue di cavalli, tra battibecchi, ironia, fantasia e storia.

di Redazione Art Vibes


Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno” è l’originale mostra gratuita aperta al pubblico da sabato 5 dicembre 2015 a domenica 31 gennaio 2016 nella bizzarra grotta ipogea scavata a mano del 1200, cuore dell’antico quartiere delle ceramiche di Grottaglie (Taranto). Ben 18 cavalli realizzati in terracotta ingobbiata e invetriata con lustri e oro zecchino di diverse misure (50×50 – 58×55) rappresentano il viaggio di Ulisse.
Un percorso onirico, un dialogo tra Domenico Pinto e il viandante fatto di competizioni di intelligenza, di dispute e di “saggezza (in greco phronesis)” che rimane la prerogativa di Ulisse.

“Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze”

Konstantinos Kavafis

Domenico Pinto - Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno
Domenico Pinto – Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno

Vicissitudini che esprimono la voglia di evadere, di conoscere, di sfidare quell’ignoto, quel qualcosa vicino o lontano che ci attrae verso la nostra Itaca, la nostra meta, il nostro desiderio. E Pinto rappresenta questo ideale con una nuvola appoggiata su Itaca, come una forte aspirazione e ambizione umana.
E poi narra l’amore. Calipso nasconde dietro di sé la grande Itaca e di fronte al suo amato dice “se rimani con me ti faccio rimanere giovane e immortale”. Ma anche qui l’ideale vince, ed Ulisse non accetta e prosegue il suo fantastico viaggio.
Pinto enfatizza nella sua esposizione la grande intelligenza di Ulisse, come quando riesce a fronteggiare il temibile Ciclope, semplicemente ubriacandolo con un otre di vino. E in questo viaggio il ceramista non narra l’uccisione né la violenza, salta infatti la strage dei Proci, e guarda al presente: un Ulisse addormentato arriva ai giorni nostri e precisamente a Roma nel palazzo della Civiltà Italiana chiamato Palazzo groviera che si trova nel moderno quartiere dell’EUR.

Ma il fantastico viaggio di Ulisse continua ancora. Si sveglia e Domenico lo porta nello spazio per conquistare nuovi pianeti insieme a Penelope, ma ad un patto: che Ulisse gli lasci i segreti dei suoi viaggi. Il famoso viandante accetta, lasciandogli come contenitore di segreti e aneddoti una pergamena e quando Pinto, frettolosamente è sull’aprirla si accorge che è di ceramica ed anche sigillata. Quindi né lui, né nessun potrà mai leggere il suo contenuto.
Un viaggio suggestivo e originale rappresentato da grandi opere visitabili nella nicchia rurale ai piedi delle mura del Castello Episcopio di Grottaglie, una probabile via di fuga ai tempi della guerra trasformata in un sala espositiva di via Crispi, discesa storica che racchiude le tante botteghe della ceramica grottagliese.
 

Domenico Pinto - Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno
Il sogno di Ulisse 5, ceramiche realizzate in terracotta ingobbiata e invetriata con lustri e oro zecchino.

Domenico Pinto - Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno
Domenico Pinto – Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno

Domenico Pinto - Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno
Il sogno di Ulisse 5, ceramiche realizzate in terracotta ingobbiata e invetriata con lustri e oro zecchino.

Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno’ vuole rappresentare il cammino che non sappiamo nemmeno di intraprendere e che ci porta all’esperienza della realtà ma soprattutto alla conoscenza di noi stessi. Il viaggio serve a crearci un mondo per avventurarci, migliorare e sfidare ciò che non c’è. Qualcosa che ci porta a non approdare mai, che ci pone sempre davanti ad una sfida, a una voglia di ribellarci, di provare, di proseguire anche con la forte nostalgia di quelle poche sicurezze che lasciamo. E dopo le mille avventure del nostro viaggio torniamo a Itaca più forti di prima, con un grande bagaglio conquistato dalle nostre esperienze di vita.

L’artista vuole conoscere esattamente queste esperienze ma Ulisse le nasconde affinché ognuno abbia le sue, uniche e originali. Ci costringe quasi ad aprire la carta geografica della nostra esistenza, seguire col dito le strade percorse e indagare le ragioni che, ad ogni bivio, ci spingono a prendere quella e non un’altra direzione. Nella grotta saranno esposti anche i presepi, sempre realizzati con la tecnica della maiolica lustrata e decorata con oro zecchino. Le statue, figure lunghe e visi affusolatati, sono di diverse grandezze e arrivano fino a 80X25. Pinto con questa esposizione vuole rendere omaggio alla tradizione ceramica e presepiale di Grottaglie.

Particolarmente sensibile ai problemi della ceramica e della cultura grottagliese tradizionale, Domenico Pinto compie enormi sforzi per il rinnovo e la rivisitazione delle forme e dei decori popolari, attingendo non solo alle sue tecniche, ai suoi valori e alla sua simbologia, sintetizzando e armonizzando la tradizione locale con la ricerca e l’innovazione.


– via: Art Vibes submission


Exhibition info: Domenico Pinto – Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno

When: 5 dicembre – 31 gennaio 2016. Orari: (ore 9-12, 15-20). Ingresso gratuito.
Where: Grotta ipogea, antico quartiere delle ceramiche di Grottaglie (Taranto).


Further reading:

– Ceramiche Pinto website: ceramichepinto.it


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